Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

IV La funzione del linguaggio non consiste unicamente nel servire da canale di trasmissione ai flussi d'informazione; le lingue non sono dei semplici supporti di comunicazione tra gli individui, esse non sono separabili dal campo sociale e politico in cui si spiegano. Ciò che ha potuto essere quali­ ficato arbitrario nel rapporto di significazione - il rapporto significante-significato - non è che una manifestazione par­ ticolare dell'arbitrarietà del potere. La lingua dominante è sempre la lingua della classe dominante. Il potere utilizza le semiotiche significanti, ma, nel suo spunto essenziale, esso funziona basandosi sulle semiotiche a-significanti. Dei lin­ guisti come Oswald Ducrot, giungono così a: « svalutare la metafora troppo facile che assimila lingue e codici, e da là a sfumare, e perfino a mettere in questione la definizione della lingua come strumento di comunicazione » 17• Promet­ tere, ordinare, consigliare, dare la parola, fare l'elogio, pren­ dere sul serio o alla leggera, sogghignare, ecc. sono degli atti tanto micropolitici quanto linguistici. Ad un grado o ad un altro, essi rilevano di ciò che Austin chiama gli atti illo­ cutori. Ogni enunciato può così essere rinviato a una strati­ ficazione di enunciazione, ordinata secondo i ranghi, le caste e le classi. Ogni questionamento dello statuto dei concate­ namenti collettivi di enunciazione implicherebbe dunque il rifiuto di un appiattimento dell'enunciazione sugli enunciati e la presa in considerazione di stratificazioni di enunciazione che sono lungi dall'essere riducibili alle sole sostanze lin­ guistiche. Al di là dei messaggi esplicitati e individualmente enunciati, l'analisi dovrebbe portarsi sulle dimensioni semio­ tiche a-significanti che sottendono, chiariscono, decostrui­ scono ogni discorso. Il suo obiettivo, piuttosto che nel cer­ care di esprimere tutto in termini di testo e di significante, sarebbe nell'afferrare dei rapporti di forza veri, cioè dei concatenamenti macchinici del desiderio. Il potere utilizza delle semiotiche significanti ma non vi si aliena mai completamente e sarebbe del tutto illusorio immaginare che esso possa diventare la vittima delle proprie pratiche significanti e delle proprie ideologie. Le classi do­ minanti favoriscono lo sviluppo di comportamento di si­ gnificanza, ciò costituisce persino una base della loro po­ tenza ma, non si tratta, per loro, che di utilizzare uno stru- 142

RkJQdWJsaXNoZXIy