Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

;gioia sorrido alla schiena della donna in collera che dor­ me con me. Mi elido come soggetto vacuo: le due donne possono incontrarsi, la prestazione virile che le divide è . dimessa, il simile incontra il simile. Per amarlo o per di­ struggerlo. Mi ritiro, e il simile divora il simile. E' tutto chiaro, non la differenza, l'opposizione, l'antagonismo frontale, inaugura nuove fasi, la differenza è un gradino .all'interno del simile, lui ama lui attraverso di lei, lei . a ma lei attraverso di lui, la differenza non è tra polo e non polo, ma tra polo nord e polo sud (Marx), differenza nell'essenza. Analogia, allusione, associazione. L'individuo - dalle membra infantili e femminili è un prodotto, passivo, , della ritirata del proletariato di fronte ai progressi del­ l'industria. Come nei sogni, la regressione non arriva a . un originario, all'infanzia vera e propria, in cui si attribui:sce sesso, nome e funzione, ma a un mostro intermedio, un neutro per il quale il nome si associa non a un volto ma .a un dorso, un retro, proibito, che inverte nome e volto, nomina il culo, la ritirata, il tradimento originario, la viltà · p r im o rdiale, a partire dalla quale si dà affrontamento al reale, lotta di classe. Sin dall'infanzia, si allude sempre al .culo. La differenza non è nei sessi ma nei culi. Se -la ca-straziane nel sesso introduce all'eguaglianza nel simboli- - Co, la castrazione nel culo, la castrazione dello stronzo, fa , del simbolico un piano cui si accede solo per finzione, ipocritamente, per apprendimento ed esercizio scolastico, per esame e riconoscimento, cioè il piano dell'ipocrisia , e dell'approvazione ingannevole, il piano dell'ideologia. Così dal simbolico si genera l'ideologico, la lingua appre: sa è una lingua straniera, sempre imperfettamente domi­ nata, su cui si ripropone, a ogni parola, a ogni giro di frase, la situazione sgradevole dell'esame, sogno ricorren­ te. Lingua che non si impara parlando ma leggendo e traducendo in uno sforzo che verifica a ogni passo l'impo· tenza del sapere. L'analità introduce l'afasia nel linguag­ gio. Si parla come libri stampati, ma si vorrebbe gridare, 11

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