Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974
zione a vedere, che il male non può estinguere. La copia notturna inscrive l'erranza del fantasma sulla pagina men tre decifra un originale misterioso. Tuttavia la sospen sione notturna non è che la vicenda di un'alternanza temporale che ha nel diurno la fondazione dell'oggettivo e del soggettivo, del, la copia e dell'originale. E' solo l'in contro solitario della coscienza con se stessa che permet te di aggirare la resistenza del male e della conoscenza oggettiva e di compiere la copia. Ma il male opera nelle tenebre; la vecchia compie la sua magia mentre Vero nica, la fanciulla, sta inginocchiata immobile come una statua di marmo, perché Anselmo non rinasca dentro la sua visione, non trovi Serpentina e abbia in dono il vaso d'oro. Esterno e interno, il male copre di notte la terra; la contemplazione soggettiva si ostina a vedere nella notte, a distaccare dal silenzio e dal nero forme e parole, a co piare visioni. La contemplazione soggettiva nell'astrazione melan conica scopre l'esterno come puro spazio del male, Be njamin osserva: « il sapere intorno al male non ha alcun oggetto. Questo male non è del mondo. Esso nasce sol tanto nell'uomo stesso, col desiderio di sapere, e sopra tutto col giudizio ». Fra questo esterno abitato dal male, e questo interno contemplante e conoscente, c'è una linea di demarcazione che li attraversa entrambi; il male è al lora generato contemporaneamente al porsi, con il desi derio di sapere, della conoscenza, con essa il mondo ester no è precipitato nella malinconia contemplativa o nella campana di cristallo. Basta che lo studente sia preso nel metalinguaggio e situi il suo discorso a livello del giudizio perché la copia non gli sia più possibile, sia separato dalla visione e anzi macchi l'originale e finisca sotto la campana. Ma il male, la macchia d'inchiostro sull'originale è il momento cul minante della produzione di una struttura capace di ve- 100
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy