Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974

Sulla via di Breslavia: appuntamento per Marx e Freud « Breslavia ha una parte nei ricordi della mia infanzia. A 3 anni passai per la sta­ zione quando ci trasferimmo da Freiberg a Lipsia e le luci a gas, le prime che vedevo, mi ricordarono le anime che bru­ ciano all'inferno. Conosco qualcosa dell'argomento. L'ango­ scia di viaggiare che io dovetti superare è legata a questa impressione. Sono un buono a nulla oggi... » (Lettera a Fliess, 3 dicembre 1897, n. 77). Tre ,anni di « psicanalisi e marxismo», una sfilza di nomi, Reich, Marcuse, Bauleo, Spinella, Maria Grazia Meriggi, Reich, coscienza di classe, ideologia, feticismo, Luciano Frasconi, Io, Es e Super-io, micro e macro-so­ ciale, Jervis, Deleuze�Guattari, corazza caratteriale, desu­ blimazione repressiva, feticismo, manoscritti del '44, Ideo­ logia tedesca, Psicologia delle masse e Disagio della Ci­ viltà, Horkheimer, Adorno, tutto meno l'esperienza della psicanalisi, l'esperienza del marxismo, e poi ,lo scontro al posto dell'incontro cercato per tre anni, la rottura al posto della « sintesi dialettica». La psicanalisi va da una parte, il marxismo (marxismo?) dall'altra: da Utopia a Utopia-intervento, da Utopia a rivista di analisi mate­ rialistica, sempre meno o zero utopia, scivoliamo fuori dalla stanza dove non si ride mai, per avere esperienza del marxismo (?) o della psicanalisi: il collettivo di in­ tervento indurisce la maschera savia, economizza il riso fino a mordersi le labbra, fa la politica dell'economia 5

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