Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974

tagliato di Van Gogh è l'accecamento del sole, non il sa­ crificio allo sguardo di Medusa ma la dépense dell'acefalo all'acefalo . Una delle prime cose che si insegnano ai bam­ bini è di guardare gli altri negli occhi. Un occhio pineale si apre al proletariato perché non possa scambiare sguardi. i, In bilico tra un re coronato una rivoluzione e una restaurazione, Sade, fiero il portamento e alta la testa, medita il problema delle teste. Di fronte allo strisciante introiettarsi della borghesia, la testa coronata è già una testa tagliata. E, difatti, la testa ruzzola con discreta fa­ cilità sul palco della ghigliottina. Ma Max si impadroni­ sce della testa per farne dono a Lucia, e la testa tagliata di Giovanni serve i piani dell'Impero romano. Credendo di tagliare la testa c'è pericolo che si tagli il tronco. In bilico tra monarchia rivoluzione e restaurazione, Sade gioca alla coupe-corde. E' un gioco, spiega, così: si sale su uno sgabello. La testa è in un cappio. Nella mano è un'accetta. Una corda è legata allo sgabello e chi si siede di fronte pronto a godere tiene il capo della corda. Nel­ l'istante del massimo piacere il capo viene tirato. Lo sga­ bello è sottratto. L'esito del gioco è affidato alla prontez­ za con cui chi ha la testa nel cappio, individuato tempe­ stivamente l'istante del massimo piacere avversario, con l'accetta taglia la corda che si è stretta. Sade non è problematico, è pieno di soluzioni. Per questo non piace alla borghesia. L'unica ambiguità, nella totale assenza del psicologico, come è lontano Masoch, il reciproco è solo lo scambio di addendi, è di fatto dop­ piezza, la lucidità con cui è lui a percorrere, precorrendo, tutti i luoghi della borghesia, ma con un luogo in più. Un luogo dove non può essere a sua volta raggiunto. Quello dello sgradevole, irriducibile, del significante: c'è qualcosa infatti, una cosa sola di cui il nemico non può 38

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