Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974

e scontro del maschile e del femminile. Scrittura maschi­ le e scrittura femminile segnano il passo dall'incanta­ mento del distaccamento femminile (il rapporto persona­ le uomo-donna) alla «falsità» corale del distaccamento femminile rosso {cfr. V. ,F.G., Distaccamento femminile, in «Il piccolo Hans», n. 2, 1974). Anche la rivoluzione passa di qui: tra la vittoria di Giuditta in vista di una «liberazione» e l'ambiguità degli sguardi tra gli occhi di Salomè e quelli di Giovanni il Battista. Le teste, così nella splendida serie del Cerano, entrambe tagliate dal­ l'inquadratura, partecipano della complessità giocata tra gli opposti poli della dialettica. Ma in questa «comples­ sità» svelata da Sade che la rende puramente matema­ tica (come la danza), si introduce il piano di conquista e di mantenimento della borghesia. La «complessità» del rapporto padrone-operaio, nazista-ebreo diviene la stessa «complessità» del rapporto uomo-donna. Femminile e maschile conoscono dominio e travestimento, cuore e sguardo, significato e significante. Quello che al prole­ tariato occorre sapere è dove sia collocato nella battaglia in corso quell'inciampo che solo l'ancora presente intel­ ligenza di Charlot- svela a Re Shadow rifugiatosi «nel più grande paese democratico». Questo limite dell'in­ ciampo è la nuova barricata della resistenza. * Ma la barricata della resistenza è sempre conquista­ bile dal nemico. Travolta dalla sua avanzata, ma travolta anche dal suo indietreggiare, e travolta in questo caso, dalla stessa «avanzata» del proletariato. Per questo, è bene tener presente il consiglio avvertimento di Clau­ sewitz: La miglior chiave del territorio è l'esercito ne­ mico. Non la difesa, non l'avanzata ma, a nostra volta, la conquista del significante avversario e l'abbandono istantaneo della barricata appena questa sia stata eretta. 31

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