Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974

fuggevole di un vetro delle vetrine dei negozi di Londra. Il riflesso vitreo annulla la giubilazione davanti allo spec­ chio e determina la peroezione del « corpo estraneo» co­ me sintomo della decostruzione dell'universo simbolico. La produzione di una formazione simbolica totale come il marxismo e la psicanalisi non serve così a contrappor­ re alla totalità della cultura una totalità di controcultura rivoluzionaria, ma a tracciare al limite della medesima universalità, economia o psicologia, la linea che il sog­ getto è provocato a eccedere. Utopia e science-fiction, Marx e Freud non dicono nulla di quello che hanno da dire. Primo tempo. Nel secondo tempo, avviato dal Capitale e dalla Interpretazione dei sogni, Marx e Freud rettificano il loro cammino, ma non per rientrare nei binari del discorso scientifico, bensì solo per dire altro da quello che hanno da dire. Il falli­ mento, l'impotenza, il negativo dell'inizio come non-prin­ cipio, caratterizzano la seconda partenza. La castrazione all'origine del secondo inizio della vita sessuale. Nel pri­ mo tempo l'attività di Marx e Freud è caratterizzata da un'esaltante sensazione di potenza . Entrambi lavorano tutto il giorno (« 11 1/2, 12 1/2 ore al giorno», Freud a Fliess, 8 febbraio 1897), entrambi mirano a dare un contributo che scuoterà le fondamenta dell'edificio co­ stituito del sapere (« Tutto l'anno scorso sono stato ma­ lato (di carbuncoli e di foruncoli). Senza questo il mio scritto, Il capitale, economia politica, sarebbe già usci­ to. Spero di poter finire finalmente entro un paio di mesi e di dare, sul piano teorico, un colpo alla borghe­ sia, dal quale essa non si riprenderà più. Stia bene e sia certo che la classe operaia troverà sempre in me un combattente fedele», Marx a K. Klings, in Marx-Engels, Lettere sul capitale, Bari 1971, p. 60). Entrambi, Marx e Freud, desiderano portare un colpo mortale all'av­ versario, la borghesia, il dottor M. del sogno campione 17

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