Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974

Negli aforismi e frammenti di diario raccolti negli otto quaderni in ottavo Kafka scriveva sotto la data del- 1'8 dicembre 1917: « Per tutto quanto sta al di fuori del mondo sensibile il linguaggio può essere usato solo in via allusivà, mai, invece, in maniera anche soltanto ap­ prossimativamente comparativa, dal momento che esso, corrispondentemente al mondo sensibile, tratta unica­ mente del possesso e delle sue relazioni» 2 • Occorre pren­ dere le mosse da questo pensiero per cercare di stabilire in termini corretti, senza indebite sovrapposizioni aprio­ ristiche, la linea dell'interpretazione, o meglio i termini in cui si pone, nell'ambito dell'opera kafkiana, il pro­ blema del significato. Esso, infatti, non è risolvibile nel­ l'insieme delle parole e non si collega all'immediata com­ prensione logica di quanto è esplicitamente detto o nar­ rato. Se il piano immediato di scrittura (e quindi di let­ tura), su cui si dispone una determinata narrazione, qua­ lunque sia la sua forma propria (relazione, parabola, pseudoconfessione, cronaca epica etc), non esaurisce, anzi è ben lontana dall'esaurire la totalità del significato o dei significati, su quale altro piano dovrà orientarsi la com­ prensione ermeneutica? Che sia un piano sovra- o in­ frareale poco importa: sta di fatto che questo piano, pur intersecandosi profondamente con quello dell'immedia­ tezza, dove si organizza la logica apparente del senso comune, la psicologia comportamentale della quotidiani­ tà, una tecnica rigorosamente descrittiva costituisce per se stessa una dimensione radicalmente altra. Infatti le motivazioni di quella logica quanto più si infittiscono nella catena sofistica delle loro deduzioni, tanto più ri­ sultano straniate, e quella stessa descrizione quanto più sembra aderente all'oggetto, tanto più lascia intravedere, come in una rilevazione cristallografi.ca , insospettabili se­ zioni di sfaldamento. Proprio l'intersecarsi di questi di­ stinti piani di scrittura rimanda a una doppia modalità semantica del linguaggio. Se esso, infatti, sembra appa- 129

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