Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974
non avere niente dunque di più determinante pos1z10- ne inoffensiva a partire appunto da quest'approssimar si - io l'adoro da lontano quella che ha per nome sulla terra - sia che il cielo in tempesta riempia l'orizzonte mentre sempre appoggiato sul ponte e poi ri prendendo i passi erranti attraverso la città accele rate il ritmo inquietiamo i loro pensieri adegua ti si tratta bene di agire in tutti i sensi bruciando ed è all'angolo della pagina che bisogna aspettarsi la sor presa inattesa di famosi successi storici dio che fa caldo l'uragano imperversa fuori oscurando tutto il vasto orizzonte che tappa la vista a ogni passo nel luogo che io sognavo il corpo immobile con una traccia . di rossore non dissimulata rovesciamento è di mandare in pezzi io traccio con disgusto una linea di demarcazione- pressando la mano sul mio sesso e prestandomi a questa cerimonia ah e nello stesso tempo gridare immaginate che la co scienza si sfaccia non c'è storia ascoltate scontrarsi tutto ciò che c'è di inerte nella carne e che è il corpo stes so senza alcuna logica che l'urto delle vibrazioni le pulsazioni bagnare le labbra con rabbia le tempie così calde a causa di 'sto fuoco negl' occhi sia: non c'è luogo un mondo non cessa di polverizza re i suoi astri più niente presenza del personaggio a colpo sicuro un'illusione assorbe il cervello il freddo guadagna dalla nuca 'sto spazio stride non più una visione di faccia ma di sbieco: la materia al lavoro il corpo disperso i 126
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