Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974

cado a picco il culo fra due seggiole (fare la sMOrfìa la NIQUE) o queste grida alla vista del cadavere di sua madre scalfito dalle scosse o di 400 ventose sul sotto del­ le ascelle e accorre ai clamori di dolore o riso ec­ comi disarmata rotta battendosi la fronte - ah scop­ piare piuttosto soffocare non sbattete il naso dentro là non gridate mica così e la bocca bLoccata così acca­ nita in un récit mai aperto e sempre come un'usura della lingua o l'approssimarsi di ' sto cerimoniale dai movimen­ ti scassati lei diceva sovente che stava per mugghia­ re è donna o demonio ciò che reclamo è l'anoni­ mato voi ne sapete troppo la verità brucia la lingua essa brucia le leggi ah nello stesso tempo gridare io non parlo se parlo e nello stesso tempo quelli vociferano s'gac vac vagh' i' cheu i' non vauf ah il mio sonno considerando irrevocabilmente 'sto vuoto e come se io sorgessi nel discorso portata in avanti questa profusione e 'ste lamentazioni in lontananza ma cosa! mi sposto a testa alla rovescia a testa in basso a testa rovesciata a testa rotta a testa scoppiata sotto una luce accecante e sudando e sbattendo i denti e gridando nelle strisce di polvere e il fiato corto cioè trafelati tumefatti tritu­ rati che appena con ansietà pieni di trance a fare dei segni io li vedo da lontano agitarsi ah rido che io muoio di ridere a 'sto approssimarsi ah vi libererò di tutti 'sti pensieri sgocciolanti e vuoti cessate 'sto baccano corpi nel rumore denti dentro le ossa scricchio­ lio delle mandibole loro non disfano mai l'ordine sta­ bilito e ci si trova anche piacere a colarcisi dentro è la contropartita di 'sti processi di 'ste regole lontanis­ simo lo sento gridare da qui io fuORi dORmO 125

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