Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

rono sovente numerose ripetizioni del processo consi­ stente nel passare dalla materia allo spirito, poi dallo spirito alla materia (...) balzi con i quali la materia si trasforma in spirito e lo spirito in materia». Artaud: «Qualunque azione spirituale se è giusta, quando è necessario si materializza». Qui, dunque, pensata da Artaud, la dialettica pratica-conoscenza, conoscenza-pra­ tica, cioè il fondamento stesso della teoria materiali­ stica dialettica della conoscenza. - Lotta a morte fra le culture reazionarie e la cul­ tura nuova. Artaud: Per una scena della crudeltà. Mao Tse-tung: per una «Teoria dell'odore della polvere», «Penna e fucile in mano». Proseguimento della lotta di classe nell'ideologia, la cultura; forze determinanti di queste nelle condizioni date. Artaud: «Insieme alla rivoluzione sociale ed economica indispensabili (sotto­ lineato da Artaud), noi attendiamo tutti una rivoluzione della coscienza». Mao Tse-tung: «Subire una «trasfor­ mazione totale», significa cambiare dalla testa ai piedi dentro e fuori». Artaud: «La rivoluzione..., è una rivo­ luzione per la cultura, nella cultura (...), bisogna insi­ stere su questa idea della cultura in azione e che diviene in noi come un nuovo organo, una sorta di soffio secon­ do». Mao Tse-tung (luglio 67): «La rivoluzione culturale in corso non avrà :fine tanto rapidamente. Si svilupperà ancora più profondamente, più ampiamente (...). L'azio­ ne deve avvenire sul piano organico, ma anche sui piani politico, ideologico, teorico (...). La lotta, anche violenta, è buona». Artaud: bisogna avere il senso dell'«azione diretta e in massa», dell'«efficacità», del «pericolo», «il vero non è sulla scena che bisogna cercarlo oggi ma nella vita». Irriducibilità dell'esperienza di Artaud per il quale, precisamente, pratica testuale e azione rivo­ luziçmaria devono trasformare colui che vi si abban­ dona «dalla testa ai piedi, dentro e fuori». Tocchiamo qui, senza dubbio, il fondo della querelle con i surrea- 88