Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

più chiusi al testo di Artaud che mai siano esistiti! Biso_ gna finirla con questo fantasma di un luogo neutro, fuori spazio e fuori tempo, e soprattutto (cosa che non viene - detta ma programma l'insieme) fuori-politico. Non vi è fuori-luogo, fuori-libro, o fuori-classe. Poiché ogni luogo, - e il foglio del giornale più di ogni altro, è percorso dalla lotta di classe. Due vie, due voci, due classi. Si è o da una parte o dall'altra. Con il « silenzio è d'oro» come non comprendere che conservare il silenzio significa permettere alla borghesia di continuare ad ammassare il suo oro, e oro del tutto materiale questo. A proposito - di tale silenzio, che, ci viene detto, fa legge, citiamo Mao Tse-tung: « Non appena si rivolge la parola a qual­ cuno si fa della propaganda. E, a meno di essere muti, . si ha sempre qualche cosa da dire a qualcuno»; ricor­ diamo le grida di Artaud che rompono il silenzio: « E vi sono grida intellettuali (...) Grido dello spirito che ritorna su se stesso ben deciso a schiacciare disperata­ mente i suoi ostacoli e al caso anche con dei martelli materiali». Come non capire che « l'operaio in oro» che sarebbe indotto a confondere l'Oriente mitico con l'Orien­ te politico, è in oro per la classe borghese che allora potrebbe attribuirgli l'onorifico titolo di « buon operaio» - come ai tempi dei Compagnons del Tour de France. Quell'Oriente politico è lo stesso di cui Lenin, all'ini­ zio del secolo, prevedeva gli sconvolgimenti scrivendo: « I popoli d'Oriente, oggetto di disprezzo, sono ai primi ranghi della rivoluzione mondiale... Passati all'azione, contribuiranno a regolare i destini del mondo... Viviamo oggi proprio all'epoca di tali tempeste e della loro riper­ cussione in senso inverso sull'Europa... Europa arre­ trata, diceva Lenin, e Asia avanzata». Diagnosi sorpren­ dentemente giusta cui fa eco, alcuni decenni dopo, quel­ la di Artaud: « L'Europa si cristallizza, si mummifica lentamente sotto le bende delle sue frontiere, delle sue fabbriche, dei suoi tribunali, delle sue università», nella 73

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