Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

letarie: una vera figura dello spirito oggettivo hegeliano. Ne è conseguito l'assioma che la rivoluzione non si farà senza i cattolici. La lotta delle masse cinesi nella rivoluzione culturale e la nuova ora in corso contro il tradizionalismo gerar­ chico e paternalistico confuciano induce una volta di più a chiedere se la vera rivoluzione non passi attraverso lo scontro ideologico frontale. A chi considera una forma di esotismo il riferimento alla Cina e sorregge una politica delle alleanze sulla scorta dei fatti cileni (ma la via cilena non fu né di scontro frontale né di compromesso) rispondiamo ap­ punto che la Cina non è più lontana del Cile. Ciò che rivela il rapporto quietistico con il nucleo ideologico reazionario dominante è, qui come mostra la Cina, il rischio di rimanere fedeli a una logica del potere anziché a una logica rivoluzionaria. 2) la consistenza minoritaria della classe operaia che imporrebbe una politica di concessioni agli interessi del­ la classe media a scapito di un programma comunista. Il prezzo pagato è una rinuncia all'autonomia della teoria rivoluzionaria, che passa attraverso l'isolamento degli apporti ideologici e politici delle frange della classe media che abbiano cambiato campo. Ne consegue la negligenza dell'apporto fondamentale che queste nella loro specificità possono fornire a quella lotta ideologica la cui posta è oggi la rivoluzione. Il vantaggio che la pic­ cola borghesia mantiene oggi sul proletariato agricolo e industriale e sul sottoproletariato, e cioè il suo rapporto privilegiato con l'ideologia dominante, non giustifica la sopravo/alutazione del ruolo delle classi medie, che ri­ calca il quietismo di cui al punto uno e rivela ancora una volta la tendenza a lasciare intatto il nucleo ideolo­ gico dominante; semmai da tale posizione di privilegio dovrebbe derivare al contrario alle sue frange rivolu­ zionarie il riconoscimento del ruolo deci.$ivo già detto. 68

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