Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974
« Non so, paura che ti tocchi, per esempio», disse Jean avanzando. Oh, vuoi spaventarmi, è questo che vuoi? disse Luisa « Non so, sei tu che devi saperlo, no? Potrei cercare di toccarti», disse Jean avanzando Lasciami disse Luisa sedendosi più indietro sul diva- . no, ma tu, disse rilassandosi, stai solo scherzando. Allora, disse Jean avanzando, ce l'hai un corpo o non ce l'hai, vero? e tu che ne pensi, vero, che ce l'abbia o non ce l'abbia, è così? disse Jean avanzando, ci sei o non ci sei è così, ce l'hai o non ce l'hai, analizziamo insieme, vuoi E' un nuovo gioco, disse Luisa sorridendo, il cane si svegliò ai suoi piedi e il galletto svolazzò tra le sue vesti Nuovissimo, disse Jean « Sai, disse sedendosi, se ci sarà la rivoluzione, certo dovrò comparire davanti al tribunale, per aver parlato con te. E' vero, aggiunse Jean aggiustandosi la piega dei pantaloni, che allora tu non ci sarai già più» « Già, rise Luisa, i rivoluzionari mi avranno già eli minato, te che ne pensi? Del resto, c'è una cosa che io dico sempre, la mia testa, sì, ma su un piatto d'argento, tu che ne dici?» « Ma ce l'hai un piatto d'argento?» « Certo, eccolo là, che ne dici sarà adatto?» « Oh, non so, del resto, disse Jean allungandosi sulla poltrona non è poi detto che la rivoluzione debba esser vicina, tu che ne dici?» « Come, disse Luisa, non dirmi che hai perso la fede nella rivoluzione, dimmi dimmi, chissà Guido quando lo saprà» « Tu che ne dici» sorrise Jean, « ma che fai qui al buio, piccola Luisa?» e si alzò e andò verso l'interrut tore della luce, poi si voltò e sorrise: il galletto starnaz- 63
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