Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

Sorride e sento che posa una mano sul tavolo, per­ ché tu collabori, dice. Parto, devo partire, salgo al primo piano a telefona­ re, salgo in casa dei nonni, sto nella villa di fronte dico al telefono, partirò. Sulla strada sul dorso del monte passa una lunga fila di uomini donne e bambini bianchi accaldati sem­ pre più polverosi. « Dopo la sfilata mondana di martedì, dice il giornale, il lunedì è un mortorio ». Due bambini piccolissimi in mezzo alla fila, cadono sulla strada, ruz­ zando. CAPITOLO V « LA VILLAGEOISE AU CHEVREAU » « Forse era un sogno, non pensi? » dice Luisa sor­ ridendo. Butta la testa all'indietro e accarezza il pic­ colo cane fulvo che ha da pochi mesi. « Un sogno? un sogno l'enorme massa di carne bion­ da che mi veniva incontro, sorridendo, all'angolo della strada? un sogno che l'ho seguita per infinite scale, un sogno la coperta sulle sue gambe e gli enormi fianchi, un sogno l'asciugamano di spugna ripiegato sul ventre; un sogno la pianta del piede sinistro leggermente sporca?» « Chissà, e perché no? tu che ne pensi? » dice Luisa sorridendo, con la testa gettata un po' all'indietro, una grazia contadina, e i capelli intrecciati di foglie. L'ani­ male si divincola un poco una zampa sfiora il suo petto, e lei china un poco la testa all'indietro. Un sogno? Ma la ciocca di capelli che le scende sul 60

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