Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974
Gli occhi maligni e beffardi, le mani leggere a sol levare ciocche di capelli, delicatamente, la bocca soc chiusa, non lo saprai, le desesperé. Il sorriso gentile, sottile, le spalle appena, il collo rigido, l'occhio allungato, Juliette Courbet, me lo dirai. CAPITOLO IV « LA BLONDE ENDORMIE » Savoir pour pouvoir, telle fut ma pensée Non posso io il lontano sensibilmente cogliere, quan do tutti i miei sensi te sola vedono e sentono, Luisa! Che importa? graziosamente io ergo gabbie dorate, io sono il lontano perché l'anima mia non cogli, sfug gevolmente mi sottraggo agli abbracci brutali, scendo nel fango solo per salvarti, ingrato, dolci grate alle fine stre di già biondeggia aprile, ma non senti, tu stesso hai detto è l'usignolo, il mattino con la sera si confonde, vieni, mio dolce amico, ho letto negli astri il destino, il giro del mondo che non puoi abbracciare in un solo sguardo, le mille e mille sfaccettature di ogni fiore, le mille e mille sfumature che possiede ogni colore, quale sceglierai, mio povero amico, t'illudi che la decisione sia semplice, non sposti la mano senza che altre mille possibilità siano possibili, tutte ugualmente probabili, solo il tutto, o il nulla, è assoluto, ma forse uguale per ciascuno di noi? Ma se io allungo una mano Luisa e ti tocco? E perché? puoi anche non toccarmi o io posso non volerlo Ma se io prendo un coltello e ti uccido? 56
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