Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974
del pane. Non c'è lontano, la trappola che scatta la rete che si apre è vicina, forse dentro di te. Sai, senti vamo la tua mancanza, ieri sera abbiamo detto, vero Guido, dovrebbe proprio esserci qui Jean. Che diffe renza tra te e gli amici che c'erano qui ieri sera, oh, un abisso. Ci fa sempre tanto piacere vederti, anche a Guido, vero? Mi hai fatto proprio un regalo a venire qui, stasera, ero così stanca, disse Luisa sorridendo, così stanca, hai fatto bene ». Il sorriso sottile le tendeva la bocca, le mani composte l'una sull'altra, i gomiti scoperti i polsini della camicetta appena arrotolati sul golfino di filo, il colletto un po' alto, i capelli raccolti all'indietro le orecchie scoperte, le labbra tese in un sorriso appena freddo e sottile. Tu m'ami per la mia intelligenza, vero? Triste la tenebra turba il mio sguar do; nel mio occhio è crepuscolo, si spenge la luce: mi si fa notte intorno. Tu m'ami? Io t'amo: oh se tu m'amas si! Io non mi ho più: oh avessi io te! - Acque stupende a me davanti ondeggiano; con tutti i sensi io vedo sol tanto lei, l'onda che ondeggia dilettosamente: s'ella ha spezzato la mia immagine, ora io stesso, dalla brama brucio, l'infocata vampa di rinfrescare nel flutto: io stesso, qual sono, balzo nel ruscello: - oh, se le sue onde me beato inghiottissero, e sparisse nel flutto il mio bramare! Svégliati, Briinnhilde! E' sera. Il riflesso del vetro non riflette più l'alta figura di Jean. Dov'è Jean? Si riflettono le luci rosse schermate, le poltrone di vimini, il divano verde marcio del velluto, il tavolo e le figure verticali dei vasi rossi stretti e alti oblunghi anfore boccali messicani e di foggia e faenza, ondeggianti malsicuri nel riflesso del vetro. Le luci rosse si sovrappongono ai monti, solo scrutando nel buio del paesaggio è possibile rivedere, per un attimo, due mani che si artigliano nei capelli 53
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