Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

Jean taceva. Scostò il piatto che aveva davanti e sembrò concentrare tutta la sua attenzione sulle po­ sate, coltello e forchetta e coltello da frutta. _Le prese delicatamente e le dispose sulla tovaglia, appoggiò con cura la punta del coltello contro il dorso della forchetta, poi chiuse il triangolo con il coltello da frutta. Quindi si sollevò. « C'era la storia, disse, di quel maestro Zen che stava facendo un viaggio con i suoi discepoli. Ogni tanto si fermava a discutere sulla saggezza, sulla vita e sulla morte. Niente può prendere di sorpresa il sag­ gio. A un certo punto il maestro era rimasto in disparte e i discepoli erano attenti a rispettare il suo desiderio di solitudine, quand'ecco venire dalla direzione del mae­ stro un grande urlo in cui stupore e spavento si me­ scolavano. I discepoli si guardarono in faccia. Quando si fu appurato che il maestro era stato sgozzato dai predoni, ebbe inizio una diatriba. Il maestro era stato vinto dalla sorpresa? Il maestro aveva voluto sorpren­ derli? Il dilemma fu sottoposto a un saggio ». « Ah sì, disse Luisa tendendo il cestino del pane, e che cosa decise il saggio? ». 52 CAPITOLO III RITRATTO DI JULIETTE COURBET Nicht kann ich das Ferne sinnig erfassen, wenn alle Sinne dich nur sehen und fiihlen! « Non andrai lontano, disse Luisa ponendo il cestino

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