Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974
di carta partiva dal cuore fino ad accompagnare in due cerchi l'orlo dell'abito. Un cappuccio di garza leggera traforato con due nastrini rosa per parte sostituiva il velo; una lunga mano inguantata teneva un piccolo bouquet di camelie appassite, mentre un'altra mano bianca appariva di sotto il braccio ripiegato dell'uomo che l'accompagnava. Josephine si fermò un attimo, conscia degli sguardi su di lei, raddrizzò la schiena piegò lievemente la testa all'indietro chiuse un attimo gli occhi, li riaprì ebbe un breve sorriso e si apprestò a salire in quella posizione tutti i gradini che l'aspettavano. Monsieur Jean appoggiò i gomiti sulla balaustra e si chinò in avanti. Rimase così, con il mento sul palmo della mano destra a guardarla. L'abito era troppo lungo, al terzo gradino inciampò, lo strascico le si arrotolò leggermente intorno alla gamba sinistra, immobilizzan dola. Josephine si fermò, passò il bouquet nella destra, alzò l'orlo dell'abito poi ripassò il bouquet nella sini stra e fu costretta a lasciare il braccio del padre. Jean li vide salire così, uno a fianco all'altra, il naso lungo di lei si piegava in un sorriso mentre il capo si volgeva a destra e a sinistra in brevi cenni di saluto, le labbra rose sormontate da una visibile peluria. Le spalle erano troppo alte sulla linea del collo che scompariva ai lati delle orecchie. Un sottufficiale si piegò verso Jean. Jean stava per raddrizzarsi quando alzò invece solo una mano facendo segno di attendere. « Un attimo, Gustave ». In quel momento, Josephine stava avvicinandosi alla sommità della scala, la sua testa era sempre piegata all'indietro e Jean stava nuovamente per alzarsi quando improvvisamente l'uomo che accompagnava la sposa incontrò il suo sguardo ed · ebbe un breve sorriso. Il 47
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