Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974
III Marx con Sade. Possiamo aggiungere una notizia su Marina. La don na colta, indipendente di oggi sembra non conservare più che uno sbiadito ricordo della fanciulla che un sin golare romanzo familiare gettò in un viaggio a Londra in cui incontrò Marx e non lo riconobbe. I titoli e gli autori hanno rioccupato il loro posto, e così le date, Marina ha ora una precisa coscienza politica e sa bene di cosa si tratta egli, se legge un libro. Ma tutto si tiene, e Marina non legge libri se non per tradurli, ha fatto della traduzione la sua attività, e mantiene un difficile rapporto al libro: per esempio non può entrare in una libreria per acquistarne qualcuno, legge quelli che le regalano, forse quelli che prende in qualche biblioteca. Il quadernetto della traduzione delle yarde in metri sem bra determinare ancora tutto il suo rapporto con il sapere, e specificamente con la cultura marxista in cui pure ha riconosciuto il campo da abbracciare. Analiz zare il marxismo di Marina vuol dire aprire nella let tura familiare, abituale, di Marx, un percorso perife rico, marginale che ha a che fare con l'« inquietante estraneità», marca del desiderio femminile, descritta da Freud in Das Unheimliche (trad. it. in Saggi sull'arte, la letteratura e il linguaggio, I, Torino 1969, pp. 267- 307). Heimlich-Unheimlich, due termini opposti, di cui il primo si riferisce a ciò che è noto, familiare, il secondo a ciò che, proprio in quanto non lo è, suscita inquietu dine e spavento. Ma l'opposizione è schematica. In realtà i due sensi si compenetrano. « Heimlich è quindi un termine che sviluppa il suo significato in senso ambi valente, fino a coincidere in conclusione col suo contra rio: unheimlich ». « Unheimlich dice Schelling, è tutto ciò che avrebbe dovuto rimanere segreto, nascosto, e 38
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