Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

(Lacan, Ecrits cit., p. 682). Contro la minaccia della scomparsa del desiderio, il piccolo oggetto a nella sua doppia funzione da un lato nega il soggetto alla storia (egli non vuole ciò che desidera) dall'altro genera in doglia e piacere il soggetto della rivoluzione (egli rina­ sce per sapere se vuole ciò che desidera). La doppia fun­ zione dell'oggetto a, l'oggetto senza nome, innomina­ bile, cancella e moltiplica il nome di Jenny, rappresen­ tante in Marx del non-detto delle masse femminili: Jenny-jenny. Jenny: « Qui in casa c'è un'aria more dreary and desolate than ever. Poiché mia moglie personalmente non può preparare alle bambine nulla per il Natale, e invece è tempestata da intimazioni di pagamento e per di più sta scrivendo il manoscritto, e nel frattempo deve correre in città al Monte di Pietà, l'umore è eccezionalmente tetro. Inoltre, mia moglie ha com­ pletamente ragione quando dice che, dopo tutta la misère che ha dovuto sopportare, con la rivolu­ zione sarà ancora peggio, e lei avrà il piacere di vedere tutti i ciarlatani di qui celebrare di nuovo i loro trionfi. Così sono le donne. E il comporta­ mento da donnicciole di Freiligrath, ecc. e di altri conoscenti la amareggia a ragione. Lei dice à la guerre camme à la guerre. Ma there is no guerre. Tutto è borghese» (11 dicembre 1858) jenny: 30 « La lettera di Meyer mi ha fatto molto piacere. Tuttavia ha in parte frainteso il mio svolgimento. Altrimenti avrebbe visto che io presento la grande industria non solo come la madre dell'antagonismo, ma anche come la generatrice delle condizioni ma­ teriali e spirituali per la soluzione di questi anta­ gonismi, soluzione che certo non può avvenire pla­ cidamente» (Marx a Kugelmann, 17 marzo 1868).

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