Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

orbo di un occhio e il materialismo gli passa accanto. Dietro il cinismo di Marx non sta una donna morta ma una donna viva e recriminante, una donna che piange (« rivoli di lacrime mi infastidiscono», 3 aprile 1851), che insiste a partorire ragazze invece di garçons. L'uni­ co vero strazio della vita di Marx è la morte del child nel luglio del '57 che fa una terribile impressione sulla sua fantasia. Ma la moglie lo tutela dal patetico: gli mette al mondo femmine, come la piccola Tussy, « bona fide traveller, purtroppo del « sex » par excellence » (17 gennaio 1855), e il sesso in buona fede con la sua osti­ nata estraneità al sapere, col suo oblio del marxismo (Marina e le yarde del suo viaggio in buona fede) im­ pedisce che la «scienza della storia» forcluda l'enigma del comunismo rozzo. Tra Engels e Marx si stabilisce un rapporto mediato dal rapporto alla femminilità (e al patetico): una donna morta per Engels, un «ombra» per Marx, il vuoto di un desiderio irriducibile. Quando la moglie non può svolgere il suo silenzioso lavoro di segretaria (corrispondenza e copiatura), Marx si lamenta (3 giugno 1854): « vedi che sono diventato proprio Peter Schlemil». Peter Schlemil è «l'uomo che ha perduto la sua ombra» della novella di Adalbert von Chamisso. « Beatus ille che non ha famiglia» si lamenta sempre Marx (23 settembre 1851), cioè beato Engels, ma Engels è orbo di un occhio. La moglie soffre di «nervous com­ plaints » di ogni genere, è una vera lagna, non può « an­ dare a Treviri come una stracciona» (22 luglio 1854), «si avvia a grandi passi verso la catastrofe» (12 gen­ naio 1855), esige che il matrimonio civile della figlia si faccia a Londra «col massimo segreto possibile, per­ ché non vuole chiacchiere fra i conoscenti inglesi» (14 dicembre 1867). Nello stesso periodo in cui Marx rag­ giunge il suo acmé portando a termine la composizione del primo libro del Capitale, la moglie crolla sotto lo sforzo di reggere «l'ipocrisia del temper » (30 aprile 25