Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974
no indicato una cosa sulla fisica nucleare e così ho im parato tutto sugli atomi eccetera. Una volta mi è capi tato che venisse nella casa dov'ero uno scienziato ita liano e così mi sono trovata a parlare con lui e lui era sbalordito e io non capivo perché. Non sapevo quello che era normale. Così ho incominciato a leggere un po' tutti i settori della biblioteca. Quando sono tornata in Italia ho una volta rincontrato lo scienziato che mi ha raccontato com'era sbalordito. In biblioteca ho anche visto un libro col titolo in tedesco Kapital, poi ho visto però che dentro era in inglese così l'ho letto e siccome era pieno di yarde ho fatto un libretto con la tradu zione di tutte le yarde del libro in misure italiane. Poi sono tornata in Italia e anche qui non capivo sempre quello che la gente diceva. Una volta un amico mi par lava di marxismo e gli ho chiesto cos'era. Ma come, e mi ha detto di Carlo Marx. Mi sembra di aver letto qualcosa di Carlo Marx. Il mio amico mi guardava stra namente, come vuoi aver letto, non sai che cos'è il mar xismo. Allora sono andata a cercare il libretto. E' una cosa piena di yarde, ho detto. Ma, dice non so, potreb be essere il Capitale, ma era molto scettico. Così gli ho dato il libretto, ma è proprio il Capitale, mi ha detto. Così nel racconto (vero) di Marina fu perduto e ritro vato Il Capitale. Molti filosofi della scuola si sono accu pati e si occupano del Capitale, ma è dal racconto di una donna che ci è restituito un frammento dell'originale. La lacrimevole storia di Marina è apparentemente agli antipodi del Capitale, sembra il riassunto di un romanzo di Sue o di Dickens, una vicenda ambientata nel ventre della metropoli tentacolare, fatta apposta per stuzzicare la fredda ironia del fondatore del mate rialismo storico. Il ,Capitale ha segnato la fine del feuil leton, in quanto per tutta la durata di una formazione 19
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