Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

versi occupare di me) perché non te ne vai? Sì, ho detto io, ma dove? Perché non vai a Londra da Miranda? (un'altra sorella). Sì ho detto e sono andata da mia madre e le ho detto che andavo a Londra. (Non sapevo cos'era Londra, poteva essere come non so, Gorgonzo­ la). Lei ha detto subito sì, e il giorno dopo mi ha messo un biglietto in una mano e dei soldi nell'altra. Sono par­ tita così, senza neanche un golfino, con un abito senza maniche e senza borsetta, con i soldi in mano. In treno il controllore mi ha fatto spostare, perché non andavo a sedermi, restavo in piedi in corridoio di II e avevo un biglietto di prima, anche per la notte mi hanno fatto spostare e io pensavo come · è lungo però questo viag­ gio. Sul traghetto per Londra anche mi hanno spostato, poi sul treno ho chiesto, dove mi metto? e mi hanno guardato stupiti perché in Inghilterra non c'è prima e seconda. Alla stazione Miranda mi aspettava in Roll­ sroyce - io pensavo fosse una cosa normale -. Poi Miranda mi ha detto dovresti cercarti un lavoro perché io parto per l'Africa. Che lavoro? Cosa sai fare? Rica­ mare. Mah, l'unica cosa è che vai in una casa a occuparti di bambini. Mi picchieranno? Picchiarti? No certo - ti pagheranno poco però. Perché pagano anche? Così mi sono trovata a Londra, a poco a poco imparavo l'in­ glese. Così ho cominciato a guardare i giornali, io non sapevo che era finita la guerra, così leggo che non so chi della Russia veniva a Londra, che strano dico io c'è qualcosa che non funziona. Così per capire le strane cose che c'erano sul giornale sono andata in una biblio­ teca e ho chiesto un libro sui missili nello spazio. Mi hanno guardata (in quei giorni c'era stato il primo lan­ cio) e mi hanno risposto che non esisteva. Ma qualcosa prima dei missili ci sarà stato, qualcosa che li spieghi. Così mi hanno indirizzato al settore elettronica, ho pre­ so un libro l'ho portato a casa l'ho letto ma l'ho ripor­ tato dicendo che non parlava di missili. Allora mi han- 18