Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

Un · s ogno di Adorno giovane Sogna Adorno giovane. Lo vedo incastonato in un seggio centrale da coro barocco che è sulla parete di fondo del mio studio. So­ vrastato dal baldacchino di noce assume una posa affet­ tata da vecchia recitazione shakespeariana: le gambe divaricate, la sinistra allungata in avanti col piede ap­ poggiato sull'orlo della piccola piattaforma di legno che sostiene il seggio, e il gomito destro sul bracciolo. Ma i pantaloni di una flanella grigia un po' dubbia, troppo corti e sbuffanti scoprono dei calzini di cotone di un grigio più scuro sformati da un uso troppo prolungato. Così i mocassini neri mostrano le grinze di un cuoio sfondato e putrefatto da troppa acqua e poco lucido. Una maglietta di lana azzurrina impadellata incornicia il viso con un collo logoro e sporco. Il viso poi è tondo, ancora più tondo per via del taglio a spazzola dei capel­ li, i pomelli delle gote rossi accesi. Il biondo sporco delle sopracciglia e l'azzurro sciacquato degli occhi com­ pongono infine il ritratto. Adorno ha una ventina d'anni, è un giovane delle valli bergamasche che la domenica pomeriggio davanti alla chiesa parrocchiale distrugge con grida e accani­ mento le scarpe buone rincorrendo un pallone. Io gli sto di fronte, e alla mia sinistra, forse su un 12

RkJQdWJsaXNoZXIy