Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

anch'essa un prodotto... »: Courbet a Londra non è mai stato. E ha poi letto Dickens? Da dove arriva questa fantastica madre irlandese - col suo lattante? La domanda trova risposta nell'as­ senza di un bambino. La lettera di Courbet non ne fa menzione e scopre così il rapporto tra le due menzo-gne: Londra è credibile solo se accanto a Courbet che dipinge e alla sua modella non c'è un piccolo contadino. Se al Louvre, colpiti dal quadro di Courbet, tornate -sui vostri passi e scendete a cercarne una riproduzione, scoprirete che ne esistono solo del particolare centrale: Courbet che dipinge, la modella e il bambino. Ma il trucco non riesce: se il bambino è presente a nulla vale nascondere la madre irlandese, giacché il particolare centrale parla da solo (perché il bambino, perché la modella nuda se Courbet dipinge un paesaggio?) e già ve lo dice risalendo al primo piano la statua decapitata della Nike di Samotracia. Che cosa di vostro rotola giù per le scale insieme alla testa (famoso sostituto) della statua celebre? Il Caronte del Louvre apre le porte del simbolico offrendo ai vostri sguardi l'oscena castrazione - della sua testa. Nel centro del quadro di Courbet un contadinello , di Franca-contea, il piccolo Courbet, si vede sbarrato l'accesso alla madre seminuda da un padre barbuto che, seduto, ripete nella linea che gli congiunge il capo alle ginocchia, la linea resistente di una barra. Ma l'attimo è ancora più preciso, giacché le mani del piccolo Cour­ bet si chiudono sull'inguine, attorno alla ferita che lascia cadendo il fallo perduto, coda guizzante di un gatto bianco. E lo strumento della rapida operazione è ancora nella mano del padre: un pennello. Lo stesso - che ora al piccolo ferito indica la tela dipinta: il sim- 107

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