Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974
E qui si racconta che al Louvre la gente ci passa davanti senza fermarsi. Ma il quadro si prende una strana vendetta. Se mi siedo sulle panchette di velluto e prendo appunti via via dipanando la matassa della sua figura, la gente si ferma dietro di me e cerca alla meglio di leggermi. Perché si tratti di una vendetta, lo si vedrà. Intanto torniamo indietro e chiediamoci che è suc cesso nei sette anni che precedono L'atelier. In quelli che lo seguono si sa che Courbet ha fatto concessione di cervi, caprioli marine e fanciulle al gusto dell'epoca. 1855-1848 è l'anno della rivoluzione e delle serate con Corot Daumier e altri alla birreria Andler, poi ci bastano quattro date: 1849 L'après-dznée à Ornans 1850 Un enterrement à Ornans 1851 Les pompiers courant après un incendie 1853 Les baigneuses. Molto si potrebbe dire sul rapporto con gli olandesi (la Riforma, si sa, fu fenomeno nazional-popolare: «Ostade, Craesbecke mi seducono» - parole di Cour bet), sull'attaccamento a Ornans («l'arte è indigena o non è affatto» - parole di Castagnary), ma qui ci basta sottolineare del «realismo» di Courbet l'aspetto più noto e spettacolare: l'aver reso al quotidiano le dimen sioni che l'accademia riservava alla storia - vanto del Manzoni casalingo - («ces scènes domestiques peintes comme des tableaux d'histoire», diceva Champfleury là dove, commentando L'enterrement su «L'Ordre» del 21-9-1850, per la prima volta parlava di realismo). L'après dznée, ascolto sonnolento del suono di un violino nel buio della casa natale di Courbet, misura 195 x 257; L'en terrement, appunto un funerale raccolto attorno alla tomba ancora vuota, 314 x 663; L'incendie 388 x 580; Les baigneuses 227 x 193: grandezza naturale. 101
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