Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

Il braccio sinistro di Baudelaire 1855: L'Atelier du peintre. Courbet nel suo studio dipinge attorniato da 29 personaggi, un gatto e due cani e forse una folla che si intravede in uno dei quattro riquadri di fondo di cui non si sa se sono finestre, pan­ nelli o tele. Col che Courbet sottolinea subito il carattere par­ ticolare dell'opera: lo mette in luce la stessa impossi­ bilità di contenere nel suo studio lungo e stretto una tal massa di gente. Il titolo del resto parla chiaro, a non voler barare: L'atelier du peintre, allégorie réelle, déterminant une phase de sept années de ma vie arti­ stique. Si tratta, con le parole dell'autore, di una « sto­ ria morale e fisica» del suo studio. Anzi, « questo è realismo», esclama Courbet nella celebre lettera a Champfleury del gennaio 1855 in cui svelerà per i po­ steri il senso della sua allegoria. Si sa poi che la giuria dell'Esposizione Universale rifiutò il quadro, Courbet lo espose nel Padiglione del realismo, il pubblico e la critica rimasero indifferenti, il teorico del realismo Champfleury scrisse a Buchon il 16-4-1856: « Vedo in lui molto talento, un talento da pittore-artigiano, ma niente di più». 100

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