che invano aument.avano le garanzie giuridiche <li libertà della plebe, sotto la spinta di questa : tali garanzie erano sempre ,più frustrate dal rafforzarsi economico, dell,a oligarchia domÌtnante. E da tutto ciò il Pisacane deriva queste conclusioni : « 1 • il principio su cui ,è basato un sistema sociale, trasforma e volge a suo vantaggio ogni istituzione, ezian,dio qu,elle fattet per lenire i mali che da un tal principio risllltano e tutti i riyolgimenti che, senza sbarbicare il principio, tendono a creare ripari contro di esso, non producono che danin~, concedono nuove ,e JPOten:tiarmi al n•emico. I ma.li cresceranno in immenso, fiillchè o gli oppressi si decidano ad abbattere qu.el prin.cipio, o tutta la società ne rimang.a distrutta. « 2. La cagione atta a turbare illimitatamente ~l'·eguaglianza materiale, in, una società, la menerà alla ruina; l'eguaglianza morale, senza la materiale, è un assurdo, una menzogna. « 3. Non è già 1ntelmodo di concedere il suffragio e n•ell'universalità di esso che con~ siste la libertà; ma bensì nelle istituzioni volte a limitare l'autorità. cc 4. Se il popolo non giunge a conoscere chiaram,ente ciò che deve ·pretendere i rivol- . .. . , gimenti sono infruttuosi. I potenti si gover- , neranino contr() il po1 polo sempre nel modo st~sso: quando un cavallo vi sca•p:pa, lo richia~.ate con le carezze; ripigliato, gli fate sentire freno e sproni. Con tal mezzo sono semrpre riusciti e riusciranno, quantt1nq11e da tutti si conosca l'espediente ». (I deni, ,paft. ~ 3 N at~almente non tutte le interpretazioni eh~ Pisacane dà' man tnaJJ.o' dei fatti storici cui 8 ~ccen1:a, i~ d!rei ora accettabili. Ma ve ne ono di cosi giuste' di così moderne pur adess~, ch,e t~lmente si distaccano dai s~liti luo?h1 c?muni, che sonr propri anche ai rivoluzion~ri, da rendere veramente prezioso questo primo volnunetto d·~i saggi. Per esempio, sfl.~g~.e~do_alla suggest1one ch,e eserci,ta sugli animi 11 ricordo delle rivoluzioni di Arnaldo da ~rescia e di Cola di Rienizo nella Roma medioevale, l'autore ne coglie subito il lato manche~ole e quasi direi infantile, per ricavarne 1insegnamento, che « il trascorrer dei sec?li. non r_ipro·duc__e mai, nella vita dei 1; 0 - p~h, 1 tempi passati; come, nel corso· dei fin~ m1, le acque non ritornano mai in su verso le sorgenti: - quel popolo che abbattuta la tira·nnide, vuol ~sser,e nuovam~nte quel che BibliotecaGino Bianco fu un tempo, mostra ch,e non è maturo alla libertà, non ne è :ancora ,degno; •per sorgere a nuova vita, ,è d'·uopo ~i spenga fin l'ultima eco del passato». (J dem, pag. 60 e 61). Secondo Pisacane, il quale cominciava il suo lavoro col sostenere che ogni nazione deve progredire seguendo la sua natumle tradizione, la tradizionie italiana è una tradizione di libert~. Dopo, i-1primo infatuamento cattolico, che Pisacane deplora iabbia per sei secoli, dal 400 al 1000, reso abietto il popolo italiano attraverso un cammino di obbrobrio e di ~vilimento ed un rimescolamento di corruttele ori-entali e di barbarie occide.nitale, dopo Carlo Magno, - cui Pisacane nega ogni gloria, chiamandolo rappresentante d,ella barba,rie medioevale vestito alla romana, - la civiltà riprese il suo fatale andare. Mentre oltremonrte prevalse l'aristocrazia e i fenda tari vennero a poco a poco assorbiti (con l'ingrandimento degli Stati) dalla monarchia, in Italia il corso delle vicende fu assai diverso: qui il rimesco--· lamenito d:ei barbari col mondo romano ed ~1 f.r,azionarsi del feudalesimo fi,nirono col far prevalere la democrazia Dopo la vittoria dei Comuni sul BarLarossa n-el r 176, l'orgoglio dei nobili chiusi nelle ,loro c,.nstella fu validamente .rintuzzato. « I privi .. legi feu,dali sparirono tutti •e con quelli il potere e il prestigio della nobiltà; il popo1o risorgeva in torno al Carroccio, che sostituivasi n 1 Dennone baronale. I conti di Savoia, i marche·• ~i d'Este e di Monferrato, come potenti fu .. rono i soli salvi da quella tempesta ini cui ~:au... fragavano i feudatari; essi. alil.a fine del XII se:colo, rappresentavano l'elemento barbaro accamipato in mezzo del ri_scorto popolo italiano . . ' cost1tu1to dal Tevere alle Alpi in più <li qua .. ranta repubbliche» (r). Le i11vasiontlbarbariche avevano heH~i sterminato tutto ciò che di romano era stato potenza politica e patriziato: ma il popolo .aveva nei ~uoi vici e Pagi resistito assai megHo; .- - tanto che allo scorcio -del XII sec. non v'erauo più barbari in Italia, meno vochi feudatari. « Il trionfo dei comu11i fu il trionfo dell 'e lPrnento italiano sull,o str.aniero; e così del vasto mondo romano i soli Italiiani trionfavano de11~ barbarie e conservavàno il tipo dell'antic~ razza» (pag. 64 e 65). Però, disfatti i feu d:atari. e gli in·tcressi interni prevalendo sugli ester111, anche le repubbliche com11naii decaò ... P) ld 11m, idPm - Vnl. I. rn~. 62 - Nel-preoerlente oRpovnrso, uon avendo fatto <'ho riassumere i concetti del Pis~ca~e mi so_no servito in piil punti delle sue stesso espress1on1 come s1 potrebbe vedere a pag. 47, 52, 54:, 55 0 56. ..
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