• . PENSIERO.E VOI.ONTA, E fin nell'ultimo co1nizio che fu 1 poss1bile tenere a R1on1a, quando già il fascisn10 stava per trionfare, innanzi ad una folla di 50 mila persone, contro Enrico ·F€rri che parlava pei -socialisti e, in nome della ,e fatale evoluzio- . ne», dellè « leggi storiche» ecc.,- raccomandava di star tranquilli, di .aver fid-ucia, di aspettare che i tempi fosser,o maturi, io direvo: Agile, resistete, opponete la violenza alla violenza, o domani-.. sarà trop,po tardi. A provare tutto ciò c'è la collez1ooe di Unian.ità Nova che aveva parecchie diecine di migliaia di lettori; vi sono centinaia di migliaià di lavoratori che hanno assisHto aj m1e1 com1z1 attraverso l'Italia. Ogni giorno incontro della gente che con rin1pianto mi dice : « Come fosti buon profeta ! Ah, se ti av,essimo ascoltato! >,. E delle persone chè certamente non c'erano (perchè se c'erano sarebbero dei volgari mentitori) osano -0ire ch'io r.accotnandavo la calma e l'attesa, e lo dicono in un giornale anarchico che avrebbe interesse a val,oriz- ' z,àre l'azione degli anarchici, e non dovrebbe fornire ai socialisti il mentito pretesto di accollare anche a ,noi ·un.a responsabilità che fu· tutta 1-oro. Stran,o 111odod'intendere la propaganda ! ERRICO MALA TEST A. '' Saggi9 • I SUI limiti delal'ziondeello -Stato· di G. Humboldt La questione dello Stato, della sua origine e dei ~uo.i fini, è sen1pre stata vivamente dibattuta dal lonta·no Rinascimento ai nostri giorni, in cui ha avuto le ipiù aisparate soluzioni : fra queste la soluziorne negativa del.l'anarchismo. Il quale non è già una solitaria originalità speculativa, ,avulsa da qualsiasi tradizione di pensiero, n1a si, a parer mio, la conclusione di un •processo ideologico iniziatosi, con la Ri,nia.scenza. C'è infatti nel moto del Rinascimento un f.ervore anarchico - se così posso esprimermi - riconoscibile nella passi,onalità co.nl cui i pensatori e gli artisti di q11el temvo. lavoravano alla scoperta dell'uomo, alla valorizzazione della vita umana di contro la mortificazione ascetica e teocratica medioev,a}e. E che altro ,è l'anarchismo se noru l'idea della liberazione e ciella integrazione dell'uomo? Qualche critico superficiale ha voluto - con una fretta riprovevole - sco•prire ne,1 pensie .. ro anarchico .analogie, quando ,non pure iden .. tità, con la çoncezione naturalista del Rousseau, giacch,è, si dice, l'anarchismo negando lo Stato,- •nega la Società, cioè la cornvivenza umana e riconduce l'umanità allo stato di natura,. inteso co111e stato di libertà. Niente di più erroneo ! Lo Stato è 't1na sovrastruttura social~, non è ·1a Società: troppo spesso si fa comfusione fra questi due tern1ini. La Società è un bene di per sè; fuori d•eJ.la Società l'uomo ritorna primitivo, ci~ im,potente, pressochè incosciente. Nel pensiero a112rchico non è i11i questione la Società come fatto, bensì le forme sociali. Lo Stato- è la forma propria dell'idea d'auto.rità la quale aPfpartiene alla spontaneità e alla i~p.ulsività umana e socia,le, come l'idea di dominazione a cui è indissolubilmente connessa; mentre l'idea di libertà è un prodotto · dell'esperienza, e a pp.artiene al dominio della riflessione. Non inv,ano, dunqu-e, e non illogicamente, in U·n certo senso, gli uomini hanno attraversato il doloroso e faticoso ,periodo .della pratica autoritaria : hanno compiuto così l',esperienza dell'autorità per pervenire all'idea di libertà. E' perciò erroneo ipensare allo stato di natura come ad uno .stato di Jibertà. Se non si assumesse UllJ criterio distintivo tra Stato e Società, anche · ogni tentativo di porre dei limiti all'azione dello Stato, nolll che cli negarlo, sarebbe .arbitrario, non avrebbe senso r,agionevole, giacchè lo Stato assorbirebbe interamente la Società. l\1a fra il porre dei limiti all'azione dello Stato e il negarlo, il •passo. è più breve <li quanto non si creda. Reali affinità di pensiero esistono bensì - da un punto di ~ista tuttavia esclusivamente critico - fra 1iber,alis1110e anarchismo. Il problema dei limiti dell'azione dello Stato è discnsso in questo libro dell'Humbolòt - libro· che vide la luce la prima volta 11el 1793 - del quale è ttscito recentemente l'edizione italiana. Se· si pone mente che il libro fu scritto ben più di un secolo fa, non può non recare n1eraBiblioteca Gino Bianco
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