Pensiero e Volontà - anno III - n. 14 - 25 agosto 1926
336 PENSIF.RO E VOLONT A' tl'~ttati lo obbliga a parlare delle finte, delle sorprese, dei mercenari,. dei prigionieri, ·degli ostaggi·; chiede se sia.no lecite- le deva~ta.zioni, i !laccheggi, gli incendi, le stra..gi, e mille frodi r:he sgorgan 0. dalle p,i·ù ovvie necessità' della tattica e della strategia, e· in massima dichia• ra·'la guerra eminentemente religiosa, di insti•• tuzione. divina, amata, desid'erata, glorificata da popoli, inspiratrice delle Muse che. tutte simili a Venere sono ·innamorate di Mal'te. Secondb lui la,. guerrà ha· -~reatò la· società, lè leggi; il diritto della forza è il gran diritto d-ei popoli; Omero gli consacra i suoi poèini, Alessandro chiede_ ai posteri un secondo Omer<?, e da questo moto- non si deve forse dedurre che. egli sì religioso e sì propenso ai culti approva_. la guerra e le -ecmquiste'7 V'era di che. Tassiou~ rare ogni lettore belga e tutti i giudici dei concorsi svizzeri. Quanto a N a.poleone IJI egli non pensà a criticarlo, lo considera come l'e·, spressione ·'<le}. · pensi:ero uni:versa.Jè, com;e il prodotto del Yoto universale, e continua.ude; l'esame ad ogr1i· problema propende per la so– luzione sugge-rita da-1 diritto de1la forza, m-0- i;tra ·mefodicamente che i filosofi tentando di n;itigare i] diritto della· guerra o -:o-lendone tra,rre un princ.ipio di. ragione o dargli una_ hiase giuiidica, sono cad·utj in mille contraddi– zioni, ·.cui dà facile. risalto col· ginoco d·elle an– tinomie·. Il· lettore sedotto e nello stesso "terripo infa– sti-dito· e inquieta.to, n~n cessa di chiedere qùa,l conclus-ione debha trarsi da 5000 anni da,ti al t·egno della forza,'! Perchè ;imi il tribuno pro– fessa tanto e sì 1-iu~)Vo •ossequio verso le idee più antiquate? Perchè mai le esagera in ·ognj modo? Per colpire ]'Imperél,.tore al· cuore, e· ìa · scintì]]a raccolta da. sì vasta superficie scatta d'imp,rovviso quando chiede- qua.I ·sia_ la vera.· causa delJà guerra. E' la.· misei·ia che lascia· a.ppena 37· èente·si_mi a] giorno ad ogni frari cese; la- mi_seria aumentata da,lJa terribile in~– gua-,glianzà che so,ttrae a questa me-dia di èhe . da.re più migJiaìa di lire ··al giorrio a talum · privilegiati; Ja miseria sì famelica che òisogna appagarla colle conquiste, colle annessioni; in– vano Napoleone III volle alleviarla col tare in dieci anni iL lavoro di c,ento, la plebe muore <li fame lenta, i capi sorio di una voracità in– sazi:abi1~, e la g·uerra è necessaria, .santa., di Jiri~to divino, o quasi divino:, e quando i filo– sofi .Favranno --discreditata, "l'industria e 11- co~mer.ci0 restt, difficile:, ·Ie perpet{le rivoiu– zioni contro il· potere mutilata o· quasi disar-· ·. rriata, quando .non troverà· più a1imento a,ll'e. stero i.I·.Governo imperiale· la' con,tinuerà an · cora- per ID"ft,ntenere · la sua. amministrazione . . militare che- divorerà i francesi. Voi riporda~ Nàpoleonè I, dice egli, vçi lo dìfendeite osser– vando che ~ebbe una sconfitta contn.:, venti vit– torie 7 benissimo; ricordatevi altresì che quella sco-nfitta, distrusse tutte Ìe sue g]o_"'-iee lasciò ' la Francia inferiòre a se stes.:.a. Questo fu 1i senSo esplicito -del suo libro che. con·oluse .con l'aspettativa di untepoca.-, in cui il ya)ore or– ganizzato sostitufrà alla guerra un'emulazione dove solo le razze infe~iori sarann~ danneg• giate. · 0~-111.e si vede Proudho·n rimetteva sul tap– peto la questione delle sussistenzé, mostl'ava la idea del 1848 superiore a. tutti i trofeì, nè te– m~va di subordinarle la. politièa dell'a,ristoota- . zia inglese-o del dispotismo russo; egli parlava a nome •dell'umanità. S\l questa via dove pa~ reva ·sfuggi re ad ogni. pericolo egli i~contrò la. persecµziorie degli unita.rii. ·un ~ero· malefizio di .liberali in maschera di repubblicani regi, di democratici imperiali, in una parola il car– nevaJ_e.del 1848 perfettamente trasformato. con nuovi abiti e· reso <:onverievolissimb · nella form,a. La tempesta gli scoppiò contro ·a· Bruxelles all'occasione di UJ} articolo, nel quale consi– gl_iava ai belgi di essere belgi, di guardarsi Jalla teoria ,unitaria _che li. avrebbe ·annessi ~Ila _Francia, e il consiilio -era dato . amiche~ volmente con la riserva,. e coi rig-ua.r 1 di di ohi non osava. neppure toccare il fondo di cosa non· sua, nè lascia.va supporre il menomo desidedo d'inger_~nza. Ma la plehaglia lo accusò di p~o– pugnare l'annessione, ·di tra.dire l'ospitalith. · di essere un apostata, un emiss~rio de1l'l:rnpe'– ratore ,e riunitasi ~otto il· suo alloggio, tumu r. tuò rompendo i ve.tri delle sue fine1-,tre. -~"n v!ei·a mezzo di rispondere a sì be~tiale equivoco, e il giorno dòpo il pubblicista app-rofittav'lr deJl'airrìnistia generale data dop6 la guerra d)l- - ta,lia,. e -~ientrato a Parigi si stabiliva a Passy Non per questo cèssò la perséèuzione u.nita– ri~ che ~nzi )o inseguì con ta,li fui•ori. che non si potrebbe intendue senza la spiegazione -che il 'francese ·ha il .c0rvelfo :unità.rio, altro p_on · ammira che imperi', sa,trap1e,· conquis.te , glorie, altro non i·ntend.e. che 'prospettive rette .che partono da una caipitale pet giungére ai con– fini su,lle strade- rnaest1:e orna:te · di colon.ne, di piramidi, obeliscl;ii. · (6'r~11tinua). . . · GIUSEPPE FERRAR! . ' ' D:'rettore r~sponsabile: GIUSEP.PE T-URCI -----------'=-------'--~-'----'--~ SOCIET:A' ANON. · POLIGRAFICA· ITALIANA. ' _Via della . Guardiola, 22 - Roma
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