Pensiero e Volontà - anno III - n. 14 - 25 agosto 1926
PENSIERO E VOLONTA' 321 te, non ,bastasse e se ne ,re,ndesse necessaria una più ,estesa, più continuata, più regola.re? Vi puo essere infatti l'eventualità di aggressioni dell'e– sterno, o di wntativi reazionari o briganteschi all'interno; o qualche alti:o, .fenomeno del genere, che non saprei qui prevedere, ma 'rieso possibHe da una crisi di una qualsiasi specie. Allora biso– gnerà che tutti gli abitanti del paese o µei •paesi interessati organizzino 1~ dif~a armata, con ,un criterio di' praticità, che non 'leda la libertà e non riproduca il male che si vuol combattèrè: li.on co~ stij;ùendo, cioè, un'. corpo di a,rma,ti privilegiati ·e specializzato, ma ia.rmando tutti gH uo~inÌ validi e volenterosi, i quali poi organizzino dei turni di ,servizio o un, modo pratico per poter accorreire in forze sufficienti in caso di pericolo aove occorre– rà. Quafoosa, se non ,erro, di simile a come1 Pisa- cane concepiviru la nazione armata. . , Tutto ciò sarà .possibile, s'intende, se i delin– quenti, ~ violenti, i prepotenti _da cui bisogna di– fendersi saranno pochi; se cioè, come diceva nella lettera precedente Mieirlino, il popolo sarà forte di v:olontà e cosciente nel pensiero e nell'azione. Se no noi Se no, cioè, oontinuereboe ad iesserci.,,~ tutto quello che o'è adesso; e noi non potremmo fa)'. altro, C!o;me ' O.de. <!so, che far la propaganda e lottare perchè le cose cambino .. In quanto all'organizzazione dei gr~ndi. m~ t·essi collettivi, anche p.eir ciò sarebbe· puerHe l'im– ma.ginare che tutti ne deliberino e vi 'provvedano in massa·, distribuiscan le funzio~i, stabiliscan le ~orme, eoc. come se fossero un uo,mo solo. Ma si tratta d'una questione pratfoa, tecnica, d1 orga., nizzazione che _ se~pre che i cons~iati lò vo- - gliano _ non sarà impossibile risolvere, partendo dall,e>organizzazioni minuscole e focali, via, via, fino alle più vaste e generali, da.Lsemplice al com– plesl!lo, 'Ual, particolare all'universale, stabilendo i t·~pporti fra gruppi, associiazìon1, località, ,~•rv1zi> ecc.· per mezzo di organi aippo$iti, di uffici sta– tistici e di scambioJ di una ·stampa speéializzata, di riunioni e cong~essi, ecc. e per mezzo 'altresl di die,legazioni o mandati, com~ io stesso Merlino suggerisce. Il problema ·dei rapporti fra ba collettiv:ità e 1 suoi mandatari credo però sia da risolversi più f)reve'Tl.tivamente, eliminando le cause déll'àuto– ritarismo (sopratutto non dando ai mandatari al– cun' ·mezzo materiale che permetta loro di imporsi per forza alla collettività); che non' reipressiva– mente cioè coi m~zzi antipatici delle sanzioni, - ' ' ' . della 80 'rveglianza:, ecc. H che non toglie che, ove océorra, ,si possaµ,o, anche pren~erè delle,_prec~u.: 2.ioni di questo genere. Ma Merlino comprende che dei mandatari, rivestiti di deleghe tecniche~ con- ,mltive, esecutiv:e, di funzioni ie1non di poteri, e ,li funzioni· che sian ·distribuite a sèconda delle capa~ità e non accentrate d'autorità, tali man. datari ,non potnebbero dive~tare un pèricolo per la libertà,. anche se ve n'avessero tendenza, per– chè non ne av,rebbero la forza mai:Je:riale. Lo stesso governo, se : non avesse soldati e gendarmi per impors'i. non sarebbe più un govie:rno, perchè ognuno potrebbe disubbidirgli impunemente .. Ma anche per questa· queif;ione dieJ~'organizza– zione degli int~ressL collettivi, delle delegazioni o_ mand~ti, ecc., come più sopra pel problema uell;:l. forza, non ho che a ripetere il « se no no » di MerÌino. Valé a dire , bisogna p~esuppor;re « che · l?ili individui, che, compongono. la società, sieri.o nella loro grande maggior~za intelàig,elllti e attivi ed energici ». . . , , . . Neni mi pare' che il mio pensiero, diverga molto, in propos_ito, da, quello di Mieirlino; il quale credo r;arà d'::i,ccoi;docon me <ihe il popolo non diventer~ forte di volontà e cosciente, nel pensiero ie, nell'a– zione, e gli·,ìndividui componenti Ja società non , diventeranno, in maggioranza,. ~rµ'ei li auspica, inteHìg-enti att1vi ed energici se non attr~vers~, u~ movimento che ii liberi da. tutto qµanto econo– micamente, polRicaimente ~ moralmente impedis6e - lor~ di evolvere e progredire nel senso e' nella mi~ su1·a che sarElbbe necessarìo. , LUIGI FABBRi. POST A AMMIN-ISTRA TIV A I, Per ragioni amministrative ed anche -per 'ra-:. gio:ni politiche non faccia.J?O più abbonamenti , e seg1'.Ìiamò. com'e ,òblàzion{ ~~tte)e sorrtmè, chei ci pervengono. Coloro ohe per avventura ci tengono, at d~re ed aill'avere terraiirio cont0', dei ,nuinari che rL . , cevono ., al prezzo ' abituale.' . Abbiamo sempre alc1J,ne spmrçi~ in ,sospeso, di cui Ìgnoriamo la p~oyenienza e la destinazione. • •I• Ci sono .state 1·imesse dallè ba1c1èhesenza alcuna.- spie'g'a.zio0:e e ri~n abbià:r:no' ri~e~ufu le' lèt,tere , . . .... , che, certamente ci ~nnunziavano l'inviò. , ·,·Perciò preghiàmo coloro cbe,ci. lianno ,inviato·· del denaro, e non...lo hann? vis.to, pubblicato in copertina, di farci sapere ·_quello _che hanno · ' ' . ma:nd8!to, e, possib_Hmehte, oon, ~uale mezzo.,
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