Pensiero e Volontà - anno III - n. 13 - 16 agosto 1926

,meglio affidarli Jl.lle donne piuttosto ·che· agli uonrini. Io sono•. convint.Q· - ponvinzione acquisita -nella vita pratica - che la donna irupiégata d.is,im... pegna benissimo la sua; funzione ; clie 1' operaia me.. ,tallurgica, quando produce minuterie; è a~ posto che le coni.pete; · che filatrici, tessi,triici, m.a,gliaie, sarte•ieoo. sv,olgono laivor.i a.datti al J0ro sesso; -e infine sostengo fermamente che o,vunque Ja àonna ·trova can1po per esplicrure ~a •propria attività e· 1ra propria ·,capacità lavorativa· sia nel pieno diritfu di esercitarla, senz~ che la polizia abbia la neieessità; · di in~rvenire col lib~.o nero della prostituzione. S~·l'ambiente. del lavoro femminile fosse così oorrotto e .cor1'llttibile come il· Ber.neri lo im1nagina .e lo descrive,. ben triste sarebbé la: vita ,mora.I.e dell~ famiglia Pf~let~. lnveç.e. oosì non .è; ed ognuno può j;~cilin.ente constatare che n r.izio e la depr~v?,zione hanno profoi1.1de radic.i -in ..rumbienti b~n. diversi, magari in ambienti <love il principio del « focola'.re dom-estico » è oonsa,crato come legge in viola bile. * * * E1nancipazione della donna, dunque, ~ emancipazione integrale, ~ cioè libertà s~sua.le, lioera maternità ed 1nditpendenza eponomica •dall'uomo; tale indipendenza è la premessa necessaria, -indispensapile per la libertà d'amaire. In un certo punto del suo slu<iio « Lft garconne e la madre » il Berneri proclama solennemente, e non senza una certa acredine, che « la dl'nina adultera è vile ». 11 Berneri non pensa che troppe volte la donna non può essere sincera verso l'uomo che l'ha ~pQsata per la semplice ragione che, economipaniente, è soggiog~ta al marito. Ma vi f) un'altra questio!{le assai importante sulla quale giova, soffermarsi: . ' . .. , \ ' quella della p~q~~ta:rtzz~zione ctel~a 9op~a. -~' u~ questione marxista - si dirà. E pat>si il mrurxi- ., • t • ~ • • • • • smo1 poichè non si debpono ignorare i fatti reali. . ' .. • • • " ' t , J Io non ~red9 iciecarne~te. nella legge del determi- , • ' • , • \, • • t I 't nismo economico, 1 perchè sono oonvinto che la forza ' . t ' • • ' ~ • ' • • volontà può e deve ~sere fattore di divenire può t • ·,... •' • \ .. • ' .. ~ _ci~è, apcelerare l'ev~luzioi;i~ fino a farla _precipitare in r.iv:olu~O!le. Non posso però neg~~ che. la t f 1 • I li t. .• ), , " rea.ltà economica è la realtà immanente e domia • ' ' • "\.. • • ' I • ' • .• , I . ,n_ante ~a1..~r it~ sooia_l~ e che i ~atti ~QD\iG! pps:- s?~o. av~re influen~a decish:a sugli ayveni~e~ti della vita dei popoli. f ~ J • • · ~~ .~.r~é.~9. 1 di, ~r~le~arizzfl,zio~~ .dell~ m.asse è processo di preparazione socialis,ta.. Lo spiri..to socialista ·(parlo di spirito e non °di •p~rtito politico) f ) t •' f 1 t . " f J • I. I l I I ' I • t ·non si' diffonde laddove l'economia è basata sull'art '"-t.i , ) ' ~ t \. •) . ' J-.... • •' . . • . t l I, tig1a'naio o sulla piccola proprietà terrj_era, ma si d{ffo~de :e .·si' 1~fferma· dove. la gr3tn4~· indu~tria ·ag- . • I ' • \ (J ~ ..... , . ' l · I • , ' . • • .-. glorilera· le m~sse e dove la granqe agriçoltur~ as- • • t , t • ••' ( • , , • 1 • • t I .. , 1 • • , I J I ~ • a. t / ' t • • • ( Gino ' ,. .. 801 ·sume a.spetti di industrìalizzazione. Molti .avvèn1menti hanno dimostrato e dimostraDQ sempre 'ia ~etita e' la consistenza di questo fatto, e non a tortcf il compianto Piero Gobetti scrisse che le spe-. ran2;e per la storia dell'Italia di don1ani possono 'fond'a~i ~ul tria.ngolo · Mi1ano-Torin0:.Genova, triangolo schiettamente proletario che, ma,lgrado ·tutto, resiste e rion si sfascia. · Lasciam,o, dùnque, che anche la donna si prol&- tarizzi = é si emancipi, senza scandalizzarci· se l'istitutOl della famiglia subisce scosse o trasformazioni, ·e senza spaventarci all'idea della famigliara.lbergo. Nélle · grandi città vi sono ·miglia,ia e migliaia di Jamiglie basa t~ su queste· necessità e ~on per que~ sto l' a.more si dissolve. Lasciamo che anche la, donna si proletarizzi, •poichè tale· è il destino preato dall'economìa d''oggì ·e dai bisogni della produzione. E pensiamo oon animo sereno che lè doii,rte proletarie saranno nostre compagne nell'opera· di eostruzione dell'ordine nuovo e ·che come tali ·e . ' perchè tali dobbiamo apprezzarle e rispettarle. . ) CARLO MOLASCHI. I Libri·· , . LUIGI DAL P AN·E: La ooncezione marxistica dello Stato. ..:..- ·Ed. Licinio Cappelli, Bologna 1.924. TI. 1O. Chi cerchi in questo libro u~a formulazione .pre. cisa della concezione di Marx sullo Sta.to .rischia di restare .deluso.. Si potrebbe dire che l.'autor&, più .che affrontare direttamente ed . in pieno il problema dello ..Stato, vj giri l'ntorno di continuoi es~min,andone i lati ~econd~r1 .-0 . subordi,n~ti,, no .. ~an.<;Ionele rela~oni con. altre. questiop.i, rilevando J,'~ss~nza degli Stati odierpi,, ma s_enza dirci quale ~ebba, esse1:e la so~ dello S.t~to in una rirolu- _zione..e ql;lal~ sorte la rivoluzione operaia gli d~ . .stini. .. ~l Dal Pan~ parla mplto di << .ditta~µrai prol<z-- ' ~aria », Eltttribuendone il -concett,o .a Marx; mentre ' ' . . . \ ~ q.~bbio a8sai ~~e. ·Ma~x d~~se a t~le eSipressione il suo si,gnµìcato stprico di p~ere assoluto d'uno (I di ,_pochi, che essa hn ripr~so di fatto attraverso • \ I l • • • • . • • ' l'esperimento sta~ale bolscevico. Lo ~tesso Dal Pa11,e spiega che Marx patricinava piuttosto una ' • f I I . f .. 1 \ ·<; democrazia òper~ia » in contrrupporto alla dem.0- , . ·prazia borghese. Ma tale delDocrazi~ sarebbe cosa ~di;ersa dalla dìtt~tur~, per ess~ndo un~ con~ezio- ·ne· anch'essa a~t~ritaria e' quindi jnfetta dello ste~- , I ' I • \ • . .so vizio ché sopratutto c;indig'na contro la ditta- ~ ' . . .. . .. f" tura. ' ~ · , ··> i:'4r: '· :·· , ...... ,.·

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