Pensiero e Volontà - anno III - n. 11 - 1 luglio 1926

PENSIERO E VOLONTA' 257 · denti. ·salvo qualche accenno qua è là, da cui si può desumere. un ,pensiero conclusivo su· alcune questioni separate, delle conclusioni vere e ,proprie vi mancano. I problemi vi sono posti,. talvolta appena accennati; e non risoltL Ma questo è molto naturale. Il Labriola, _nei brani e _,paginé ritrovate, nelle parole appena tracciate, aveva elencato dei fatti, aveva an– notato le questioni da svolgere; ma poich~ lo svolgimento non ebbe tempo di farlo, non· po-. teva esser giunto alle conclusioni. Nè in ciò, onestamente, il Dal ~ane poteva s0stituirsi al Labriola. · A questa ricostruzione, fatta in gran parte · sn appunti e schem·i <li lezioni di Labriola pèr l' 0n·iversità,. si potrebbe forse obiettare che. . ciò non avrebbe avuto il pieno consenso del- ·l'autore. Le si potrebbe ciolè rivolg,er,e una critica con altre parole del Labriola medesimo nel suo primo saggio « In memoria del Mani– festo _dei.Comunisti n. « Quest-◊ saggio - egli · diceva - non è la riproduzione di alcuna de1le mie lezioni; le lezioni non s·ono i' lihr-i che· StrVono a farle; nè, pubblicando delle lezioni · si fanno davvero dei libri, nel senso. esplicitò e pieno della parola n. · Troi)po lungo. sarebbe passare ordinatamente in rnssegna le questioni trattate in questo li– ·bro. Notevole la critica ·che Lalbriola fa del concetlo di ·secolo, che porta· a sostituire alla data esterna la <lata interna;.~ così la critica ·dell'idea di progresso di cui ·mostra la relati- · vità e la peculiarità all'èra nostra, nella quale noi non solo facciamo ·1a stotia, rpa· sappiamo di farla. Egli si do.manda: si può. mai misu- rare il.progresso, e alla misura qu~!e str~gua occorre? E' possibile prevedere 'l'esito, dei :J>re– sen~i contr;sti? Il che si riduce (secondo lui) a riannoclar~ la _nozione del. progress,o ad un ,prossimo punto di ar)[)rodo, che potrebbe es.: sere· il socialismo. Il liberalismo e la democrazia dell'89 non ,potevano che essere sterilizzati e arrèstati. ·Nonpstante; nelle nostre società; at– trav'erso i contrasti, si .preparano le condizioni future. Di qui la ragion d'essere del-sociali– smo nel ,più lato senso della parol_a: La consa- .,pevolezza dell'ess_er nostro s'è venuta come rinforzando, avvaloran-d'o, moltiplicando;· e così la certezza dell'aver .progred,ito, l'aspetta– zione del progredire e la necessità ·del dover progredire :han finito per raccogliersi in una ll)ersuasione éhe ha sicurtà di fed,e. In questa sicurtà s'impernia un :nuovo; più 4 .profondo e più ampio senso -di -comunanza ~ . umana, che determina in molti ciò che· può ormai dirsi l' «etica del socialismo n : cioè il . postulato della « solidarietà n con1rapposto al- 1' assioma della conc:arrenza,. Questi concetti, · che ho riferiti al.l'incirca con le stesse parole del Labriola, sono sopratutto sviluppati nei primi cinque o sei capitoli che danno il nome . « da un secolo all'altro» a tutto il saigio ·in– ·telio. La rivoluzione d'el 1789 è considerata· dal- 1'A. come il resultato di tutta la civiltà roma– no.:.germanica; secondo lui, anzi, i, sanculotti furono quelli che effettivamente sc-onfissero-in ·mqdo definitivo fi_dea. romana, e col cadere del :potere regio -nel settembre 1792 può dav– vero dirsi finita l'èra volgare; e da allora, nel secolo- XIX la rivoluzione è stata continuata e c_ombattuta, attenuata e sorpassata:. Ma quel grande movimento [PUÒ dirsi chiuso ~olo nel 1870, col completarsi del risorgimento italia– no e la fine del potere temporale dei patPi. « Il 1870 è come una sub-data che segna a un di– presso il termine dell'azione dirétta -della Ri– voluzione francese>>. Alcune osservazioni -<lelL.abriola banno un · sapore quasi .profetico, come quando nota che nella politica del capitalismo, la ,parola d'or– dine, la crociata senza finzioni è l'imperiali- ,snto: e prevede che, in ~,eguito ai cambiamenti deterniinati dalla concorrenza mondiale, nel secolo XX se ne sarebbe avuta la catastrofe e, come conseguenza, un arresto dello svilupll)O democratico. Così, notando che l'accentramen– to del capitale noh è seguito con la rapidità prevista _daMarx, LaJbriola ved~ nell'introdu– zione ,dell'èletfricità, che è divisibile, non solo un miglioramento della produzione tecnica, ma anche un rifiorire dell'artigianato. Pareccl~ie pagine <lel libro sono dedicate alla storia dell'Internazionale; mà .forse è ·que– sta la parte ;più manchevole, pur essendovi dette pàrecchie cose notevoli. Non pare che Labriola fosse molto- informato s.ui preceçlénti della fondazione della celebre associazione,' e cadeva in qualche error•e. Per esempio, biso- gnerebbe complètare il suo cenno a proposito di quella. Giovanna Perouin,' cbè. nel 1847 propo11eva ~dia Union C,ommuniste ·di Parigi di federare tutte le associazioni operaie; .che, nel .1848 si dovevano riunire. a. congresso a Ilru.xelles, -progetto .poi interrotto~_dallo scoppio della rivoluzione. E prima della Derouin• v'era ~tata' un'altra donna, Flora Tristan, che· nel 1843 a P_arigi n•el suo libro L'Union Ouvriere-

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