Pensiero e Volontà - anno III - n. 10 - 16 giugno 1926

232 PE.NSIERO E VOLONTA' -------------------- ---------- ·---- --- --- .t.eri coe1·citivi e. autoritari, che non limita le facoltà indi vi duali. . Quest'ultin1a sarà 1n sostanza una organiz .. zazione anarchica, come è stata preconizzata nel « Manifesto d·ei comun1st1 » con le parole: ccAlla vecchia società borghese, con le sue classi e i suoi antagonismi di classe, suben~ tra una associazione, nella quale il libero svi .. luppo di cjascuno è la condizione dei libe·ro sviluppo di tutti». E' noto che in altri scritti Engels e Mrrx accettavano anchf> 1:i parola «anarchia» per significare la estinzione del ·potere ~tatale come conseguenza della abolizione delle classi. Labriola. avverte, in una nota, che ogni . socialismo proletario è ana.rchico; ma, che la differenza fra gli anarchici e i socialisti sta ìn ciò : che il socialismo pr~·vede 1' abolizione dello Stato come conseguenza della cessazione delle_ classi, mentre l'anarchismo inverte il processo e fa dipendere la cessazione delle . . classi dall'abolizione dello Stato. .Non è così, Vtramente, n1a a ristabilire l'esattezza della dj fferenz,J, fra le due te~rie occorrerebbe una · trattazione a parte, fatta le mille volte del resto. Qui ci limitiamo a riassumeTe ciò che dice i 1 Labriola. Secondo questi, la società. comunista sarà una ol'ganizzazione ·economico-amministrativa in vista della produzione dei beni economici. Orbene per Marx, la libertà non è concepì- • bile s~ non in riguardo ad una società senza classi ; vale a dire è possibile solo in una socj età comunistica. Infatti, mentre nello Stato paTticolarista non è possibile alcuna -libertà politica, nello Stato neutrale o liberale è ben ... sì possibile una determinata ljbertà politica e relig.iosa, conquista inne_gabilmente gran de della rivoluzione francese; ma questa libertà si arresta vien meno sul terreno economico, ' , in tutto ciò che riguarda i ra,pporti fra salariati e capitalisti. Lo Stato neutrale, la emancipa~ione politjca, è un ·progresso storico, ma non bisogna confonder1a con l'emancipa-- zione umana assoluta, che è possibile solo col comunismo. L'organizzarsi del f'apita]ismo e il formarsi nel . proletariato di ideali antìborghesi fanno precipitare il castello di carta dello Stato neutrale, e la stessa emancipazione politica. che pareva acquisita definitiva1nente, appare compromessa. Il sistema liberale non si ma.nt.iene se non nei li1niti in cui la libertà politica non contenga una minaccia per l'ordine economico esistente. Ogni minaccia del genere, provoBiblioteca· Gino Bianco .. cando un moto di reazione difensiva nella cìasse p'rivilegiata, manda a rifascio tutto il sistema d_ella tolleranza reciproca in cui con ... sìste il liberalismo. In questo senso il socialiBrno colpisce gravemente il sistema liberale. Ma poichè questo sistema è 1n caoace, anzi rifiuta, di liberare gli uomini sul terreno economico. e la libertà politica che esso garanb sce è inseparabile d·alla servitì1 economica, ne consegue che quell'ideale della lihertà che gli uomini hanno sempre inseguito .non può divenire realtà se non con la societa comunistica. Pietro Nenni: LA POLIThJA SOCIALISTA -- (Il Quarlo Stato di Milano -..n. 3 del 10 aprile 1926). . L' A. polemizza cpn i comunisti, i quali accusano i socialisti di ogni gradazione di essersi accodati all'Aventino per evitare. ogni movimento operaio da cui avevan p~.ura d'esser travolti; e dopo aver loro contrapposto il linguaggio tenuto dai comunisti medesimi, in documenti ufficiali, negli anni J>recedenti, e ntgato che vi sia stata fra il 1922 ed oggi ]a possibilità del movimento cui accennano i coJnunisti, non nega che il nocciolo fondamentale di ogni seria battaglia politica sia in un · problema di forze. Ma, si domanda. come si arriva alla soluzione di questo proble1n;1.7 Risponde a tale domanda il Nenni : vi si arriva o con un'azione politica che sulla base dell'identificazione dei bisogni :più urgenti ~el proletariato con i bisogni del movimento democratico generale, ponga in ,,afore tutte le . forze di opposizione; oppure con un'azione politica che totalmente prescjnda dai movimenti democratici e sulla base del principio che la borghesia è una sola, postuli l'unità comunista contro l'insiem~ della borghesia. Ma non è chi non avverta due co~e: che quest'unità bo1·ghese è, politicamente, una pura e semplice costruzione teorica, reci• samente smentita dai fatti; che solo il Ìascismo è interessato ad una, tale tesi la quale, concretandosi in atto, tende ad annullare il valore delle opposizfoni che maturano nel seno stesso dei partiti ideolngica~ente borghesi. Qualcuno chiede : ma nel caso di una unificazione della lotta sulla base della rivendica.-. zione dei postulati democratici e della lezione repubblicana degli ultimi avvenimenti, non rischia il classismo~ non rischia il socialismo, di dilnirsi nell'universalismo d~mocratico·t

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