Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926
PENSIERO E VOLONTA' 19'i luzionari sono a.lil.datt;.i a!I. potere. 1 c~1..-idel co– munismo arrivati ai _:governo diventeranno gli esponenti· di timi. !l'IUOV:a classe dirigente, - pro– ba.bilmen.te costituita dal _partito v:incitore che sa.~à sempre un.a minorainza in mezzo al resto della popolazione, oppure da una sua élite più fortunata o avveduta; .- e_la nuova, classe diTigente ·eol suo nuovo governo, ·prole– tario di nome. dominer_iJ, di· fatto politicamen- te ed eeonon1,ica-mente sulla maggioranza del paese.· o restata. p1·olètaria (come ho dettò so– pra) o diventataci attraverso la rivoluzione. Di cambiato vi sarà_ che governanti e privile– giati saranno una parte di ex proletari, i SO·• eialisti e comunisti di un tempo, diriegntt ecc i quali s~ranno la «borghesia» di domani. Ma il socialismo o il ,e-0>munismosarà ancora di là . d:a, venire e la ve1ra « rivoluzione sodale » anco– r·a da fare. Io ~o bene che. i comunisti di Stato non si propòngon9 tutto ciò, e chiedono di potere a un certo- punto arrestare tale svolgimento lo– gico per dare agli -avvenimenti un corso di– verso. Essi attribuiscono alla loro conquista del ·potere una funzione transitoria e di pre– parazione_ do'po di cui· sarà possibile attuare· l'eguaglianza, eliminar~ ogni di~isione 'di classe, rendere superflua -e· quindi abolire o– gni dominazione politica. Ma anche questa è un'altra illusione: una volta messo il loro tre– no su quel binario e per quella direzione non sarà. pi 1\ · possìpile, a loro,· da dentro il treno, cambiare -per giungere ad altra destinazione in direzione completamente opposta. Solo una nuova rivòluzione, vale a dire una forza che ferini il treno dal di fqori ·e lo faccia torna– re indie'tro. potrà correggere l'inutil~ e dan– noso errore iniziale e far11;li raggìung~re la mèta della giustizia e depa libertà per tutti. *** Eppure in questa illusione, che i _socialisti q.ittatoriali accarezzano in sè stessi e negli al– tri, che si possa giungere alla liberazione at. _ traverso una diminuzione anzichè ad uri accre– scimento di libertà, consiste urio dei più .forti motivi de'l loro successo materiale immediato. Tale illusione fa. sì che il partito comunista, specialme:Q.,te nei paesi in cui il àespotismò capitalistico e ·statale è più inesorabile, acqui– sti tra · i proletari assai più ader.enti di un partito 'rivoh~zionario di libertà, come l'a- narchiéo. . · . · · _ Anzituttò v' è la ragione contingente, per· cui ogni eccesso in un senso eccit~ all'ecce@so in senso opposto ; le· sofferènze fanno deside- r-a-re, prn -ancora delle· realizzazioni ideali, la.. fine delle sofferenze stesse ad ogm costo;· e su– .per alimentano ed esasperano il desiderio .di rivincita con tutti j mezzi. Si è inoltre porta.– ti a credere che i mezzi con cui i nemici han– :q0 vinto possano_ giovare ;1, . vincerli- Non. di _rado siamo portati ad imitare coloro con– t;r,o i' quali co:mbattiamo; e la mentalità di_ .una parte si comunica, come :vei epideruiar– ::'.lla parte avversa, come Ì'n certe guerre di UD.l •J,. . tempo, un esercito s'infettava- dello stesso eon- tagio che devastava il campo nemico. Non al ... ti·imenti dei p1:oletari, oppressi da una data tirannide. sperano di liberarsi per mezzo di . una tirannide oppbsta. J:i~ssi restano sempre, nell'"orbita di una mentalità autoritarfa e bor- • I ghes~. · E questo s1 spiega_ ed ,è a· sua: volta una spiegazione di pii.i e più generale. del" fatto– l?!tr. cui -i · partiti socialisti autoritari (anche· ~è ,rivoluzionari) hanno maggiori consensi dei L I . ' . partiti libertarii fra quella parte di proleta.-- riato. ed è la maggioranza purtroppo, che an– cora non , è stata conquistata da una fede su~ periore. da un'idea di liberazione universale ed umana.· · I proletari, pr,ess.i nella loro generalità, giun-– gono abbastanza presto ad acquistare ùna co– ~ç4,enz:à. d{ classe. ·Questo è già un passo av~nti, . un progresso non disprezzabile .sulla acquie.– scenza r,ecorile e ci~camente egoistica del «cia- scun per sè e Dio per· tutti». Ma da sola lo ' abbiamo sperimentato dolorosamente, la co- scienza ··classista è insufficiente ed è ancora, di un ordine inferiore di fronte a,lla· coscienza umana, pe1;· la stessa ragione che le classi se– parate é .nemiche non sono l'umanità ma qual– c0sa d'inferiore a questa. La clas~e proletaria ~~ggetta. · ha perfettame_nte ragione di volersi . liberare dal suo stato di soggezione e, di unirsi è combattere a tale scopo ma non è affatto nè diventa per ciò soJo una classe suberiore. Es- , . . . . sa _può essere peggiore o migliore della classe bÒrghese. - ed è - migliore infatti man mano .. che acquista çoscienza di sè, ~ ma. la diffe– renza è ·di gradi. ·non: di' sostanza: in sostanza le due classi. ·o mèglio gli .individui delle due classi, pa,rtecipano della· ste~·sa natura di uo- -1, ~~ ' ' . . . • . . . mmi, e quindi degli- stessi difetti e qualità, che· a parità di condizioni - ·si rivelano .,allo stess?· m?do. Ma:rid~te. al ·potere i_ proleta-ri, ed: il loro dominio si· rivelerà nefando, «bor-· ghese>>, cÒmè·qualsiasi. altro. . . . .B~rghe~ia e proletar.iato, ·c_ategqrie rese in– feriori dalla loro stessa divisione· (iri quanto la posizione di classe· dominante · e quell_l}-di -:
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