Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

. . I . . 196 PENSIERO E VOLONTA' . razione Essa la dittatura, non è concepibile che in senso reazionario, ed è sempre reaziona– ria anche quando si dice rivo_luzionaria. E quello che ha fatto credere il contrario, ed ha partorito l'illusione dittatoria fra i repub– blicani prima e i socialisti poi, è' stata tutta J.a letteratura, superficiale quanto brillante, con cui gli scrittori borghesi e piccolo-bor– ghesi ammiratori unicamente della parte sta– tale, spettacolosa e teatrale del N ovantatrè sono riusciti a dissimulare il lato vèramente pratico ed utile dell'iniziativa popolare in quel grande esperimento storico . La interpretazione esclusivamente statale della Rivoluzione francese, data. dagli storici e letterati borghesi - Thiers, Michelet, Hugo, ecc. - domina ancora grari parte della men– talità socialista, anche fra i più avanz~ti; ed è da questa mentalità del tutto ~org~ese' che è scaturita la c'oncezione autÒritaria della ri~ voluzione sociale con la formula della ditta-· tura proleta.ria. Non molto di diverso si puo dire quando a-ndiamo ad esaminare le idee economiche del socialismo di Stato. E' inutile ricordare qui ciò che v'era di «borghese)> nel collettivismo d'anteguerra che non riusciva ad uscire dalla cerchia della servitù salariale. Il Kropotkin ha fatto fin dal 1890 una acuta critica di quel– la conctìzione del salariato collettivista nella < 1 Conquista del pane». Con la scusa che non si vuol essere utopisti, il cosidetto «comunismo critico» sfugge· ora i -problemi. concreti di ricostruzione. Ma, senza tener conto qui di ciò che avviene in Russia, dove la <<nuova politica. economica.i> è un 1-i– torno verso l'economia· borghese anche _in ·ciò in cui questa era. stata nei primi tempi ab-– 'handonata o combattuta, invano cerchiarp.o .. nelle idee e n~i ·prograinrrii qualche cosa éhe -sia sostanzialmente antiborghèse in senso co– munistico, nel senso letterale . e storico della parola «comunismo» •- che significa «messa in comune» dei mezzi di produzione e di tutti j prodotti q.~l comune lavoro. Quando andia– mo a stringere tutto ciò che viene affermato in proposito, tutto si riduce ad un problema esclusivamente· politico, la conquista, dèl po– tere, con un unico sbocco dì carattere econo– ~ico: il capitalismo di Stato. Una volta, negli ult.imi decenni del- 'Secolo ·scorso, quando le_ preoècupazioni _di libertà -erano pi11 vive che ora, i socialisti ripudiava– . no la formula del socialìsmo di Stato .. Veniva anzi chiamato .cosl, molto impropriamente del resto, certo riformismo legislativo e socia– le d'iniziativa governativa e imperiale, con cui lo Stato militarista e conservatore germa– nico tentava far argine ai' progressi del so– cialismo classista del proletariato. Era sem-. pre quella specie di .socialìsmo aulico o fiden– te nella. filantropia· dei ricchi e dei governi, ,..che Marx chiamava borghese. Il so~ialismo di Stato ora è certo tutt'altra cosa; ma- esso con– serva questo di «borghese», che aumenta i pote· ri e le prerogative dello Stato, fa di questo UP proprietario, il Proprietario unico e per ec– cellenza, alle cui dipendenze resta . tutta la massa dei proletart nella oondiz1one di' sala– riati. ·- vale a dire .praticamente nella stessa condizione di Roggezione economica e politìca in cui erano una volta di fronte ai capitalisti ed ai loro governi. A giustificazione di tutto ciò i comunisti di Stato ponp:ono. sempre ~a medesima illusione dnl «popolo so,vrano» dei regimi democratici borghesi : il governo ele~to dal popolo farà gli interessi del popolo; il govèrno _emanazione. del· proletariato farà gli interessi def pro– l-etariato. Come ·sia ·-erronea . questa il lu– sione, e quali ,ne siano le tristi conseguenze di sfruttamento e di_ op.pressione, non è qui . il caso di _ripetere. La ·critica ché gli anarchid han fatta per cinquant'anni. dal punto di vi– sta della libertà umana e della ema.ncipazione proletaria. ai regimi rappresentativi della ·de- · moèrazia P, del liberalismo borgheae vale an– che per il regime rappresentativo e dittato-. riale che si fregerà del nome del socialismo e del proletariato.· . Ridotto alla sua più .sempli~e espressione, il programma che si propone 'il comunismo. dit– tatorial~ è questo : « aderite ·al nostro parti– to, aiutatelo a conquistare il potere, e quando i capi del partito saranno al governo· faranno _essi la legge e per mezzo della autorità f della forza attueranno. il comunismo». Ora, levate da questo discorso la parola ,<comunismo->,,- e la si può levare, perchè i comunisti sfuggono sempre dal darle· un significato pratico e pre– ciso. - e. mettet'eci -le parole «bene del popo– lo», «riforma sociale», o qualcos'altro di i;;i-. mile, ed avryte· lo stesso disc.orso che· facevano i· demooratici borghesi alla vigilia delle rivo- 1uzic:mi del secolo passato, - lo stesso· discorso èhe fanno oggi quei· partiti democratici e so– cialdemùcratici che i comunisti battezzano co- nie' «piccolo~borghesi». , La logica -delle èose ammaestra che · come è ' ' a~venuto in tutte le rivoluzioni m cui i rivo-

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