Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

t -– ' ; , . ' 2lli PENSIERO E VOLONTA' .• sog·no prenunzio della nascita, l'aureola che lì circonda fino dalla culla- Proudhon nasce : Besancon nel 1809 da .una famiglia assoluta– mente rurale ed anc;he rerseguitata; ùna ma– lefica irradiazione di antipatia e d'inopia iJo– lava da secoli i suoi ascendenti; s.uo padre fa,– ceva il bottaio. sua madre era una perfetta paesana. e la sua miseria era tale che man. , davano il fanciullo alla scl,lola, senza cappello. senza scarpe_ senza libri. Egli doveva deporre gli zoccoli prima di entrare nella classe per non far rumore. subiva cento pUnizioni per aver dimenticati i libri. che non gli avevano 0omperati; ·vi suppliva copiandoli, e appena aveva un momento ljbero si rifugiava nella Biblioteca pubblica, suo unico asilo. Un gior– no il bibliotecario vedendolo così piccino e circond<1to da sì grossi volumi: che fai, 'inio caro, gli. chiede, di tanti- libri? Il fanciullo si volta, lo squadra, e ·che ve ne~ importa a voi? gli risponde. Da quell'istante il biblio- tecario fii suo amjco per sempre. ·, A stento i suoi scarsi studi gli valsero 1 th farsi accett~re come compositore in u:na stam– peria; ,poi vi diventava correttore; non lo dispensarono dal giro tradizionale di Fran– cia, il giro della miseria e qui pure. domina la mala fortuna e lo vediamo risoluto difen– so,re dei compagni contro i padroni. audace negli scontri; nel. tempo stesso accetto agli autori, a.i cui corregge le stampe. poi loro consigliere, loro collaboratore, crearsi :una specie d'industria intermediada tra la tipo– grafia e la letteratura e farsi larga via ad altro avvenire. Presto i suoi intimi l'apprez– zano, indovinano che le moltitudini intendi:– ranno la sua voce, che sarà tribuno, rifor.-~a.– tore, e gli amici lo ammirano tah11ente ch" l'uno di essi, Fallot, gli annunzia che sarà un autore un filosofo l'uno. dei' lumi del se– colo. una ~loria. france~e e colto. dal colera suJ suo letto di morte è ·talmente invaso dalla grandezza, futura, di· Proudhon, che rizzandosi 1mbitamente con la vigoria di un giovane_:. giur·aµii, glj dice.· giurami di. darmi l'immor– talità; ECena che resta ammiranda nelle· prime pagine· della corrispondenza di Pro'udhon. D'ordinario si. crede che basti ·pensar~ -per scrivere e Jo scrivere per giungere al pubblico. 1 Fra questi tre terinin:i.~ hannovi degli abis~i dpve si perdono innumerevoli virtualità. In primo luogo per pensare bisogna ~ivere, nu– trir-si, alloggiare, dare ad un m~stiere, ad una professione. i nove deci1:fli. del proprio tempo, ~enza contare che .le tentazioni dell'ozio dei - . . . ' piaceri, delle passioni son_omill~ volte più es1- ziaìi che le più feroci persecuzioni le quah almeno concentrano il pensiero. sul proprio 0ggetto. Data poi un'idea. a che giova se non sa1- 1 ete esprimerla. se la parola vi manca,. se la fra~e vi tradisce, se non trascinate il let– tore di pagina in pagina, se non lo obbligate a riflettere sul vostro lavoro, ad appropriar– selo. o a combatterlo in modo che vi resti preso c:ome in una rete 1 E una volta il manoscritto ripulito, perfezionato, di esito sicuro, convie– ne recarsi dall'editore che risponde invariabil– n1.ente di :oon volersi incaricare della prima. pubblicazione di un autore. ed i suoi confra– telli vi ripetono esattamente le stesse parole. E se fate voi ·1e spese, dove il lavorante tro– verà il dena.ro 1 e se lo trova, l'edizione resta gj acente non v'ha il libraio interessato alla ve~dita,. coalizzato coi giornali, affigliato al– le clientele scolastiche. accademiche. governs, .. tive, e quanto più la società si. perfeziona, t-anto più chi parte dal nulla resta nel nulla. La· Francia, nazione perfettissima, le cui-gran .. di carriere si fermano appena· alle porte del cielo, rende quasi impossibile il Primo passo, • poichè impone innanzi tutto di andare a Pa– rigi. Fuori di· Parigi non editori, non stam– pa.tori. non giornali letterarii, non riviste, non circolì dotti. non discussioni animate, C'oncludenti, francesi, e~ropee; neppure· i libri indispensabili per mctte.rsi al ·livello delle sco-• perte e delle innovazioni; e senza cappello e Renza scarpe non si va: a Parigi, dove le vie aperte a tutte le corruzioni si barricano con– tro ·l'uomo indipendente e dove l'originalità., a.ppena · sòspettata incontra. innumerevoli· av– versari organizzati cori tutta l'alterezza del lus~ so e del t'otere. Fortunatamente se la miseria spegne i de– boli, eccita i forti e fa loro scoprire le vie !JÌÙ · inosservate. e dì cGmti:p.uo.rifatti dagli attriti emergono poi' simili all'acqua dei monti che zalhPÌlla là dove nessuno l'attende. La Etor:te.di Proudhon fu decisa dalla pensione Stuard, legato triennale che l'Accademia di Resancon accorda al concorrente più felice per– mandarlo a Parigi a compiere i suoi studii. GIUS·EPPE FERRAR!. (('onti11ua1 Direttore Msponsabile : GIUSEPPE TURCI. SOGIETA' ANON. POLIGRAFICA ITALIANA. Via Uffir.i del Vicario. n. 4~ - HotIIa.

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