Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

... I • 206 PENSIERO E VOLONT A 1 ------'--- ___ .....,_ ____ _;... _ _;__ ________ ...:....-_ gli non fosse molto, tenero per la Confedera– zione del Lavoro, perchè le nostre critiche a questa concordavano, e forse ·1e sue erano più aspre delle mie. Ma poi le ·nostre conclusioni divergevano; e i sentimenti che ci a,nimavano più volte· erano in contrasto. Quello però che in lui più m'impressionò fu la sua fermezza irriducibile, tetragona ·a tutti i ·sentimenti · dell'ora volgente, di ostilità alla guerra, Era quello che piu di tutto ci .univa, sia pure con moventi psicologici diversi e con speranze di– . vergenti sugli· sviluppi futuri. Poichè quella conversazione non aveva al- . curi scopo, fuori quello d'uno scambio di idee fra due simpatizzanti, nelle linee generali, per la stessa. causa della umana emancip~zione, -– io anche allora ·non· _rappresentavo. che me stesso e quepiincontro non ebbe· alcun seguito,, - i nostri discorsi si svolsero liberi e recipro– camente fiduciosi, senza sottintesi, , in una completa cordialità e familiarità. Ma così s~l– tanto di paio in frasca. da un argomento ·al- 1'altro, io potei meglio cogliere nel suo aspet– to più saliente il càrattere dell'uomo-, che mi parve sintetizzarsi in due parole: un settario sincerissimo. Contro Serrati io ero stato mal prevenuto, molti anni· prima, da un'acre polemica tra la sua parte politica e la nostra, in· cui egli da. uno lato· e un nostro carissimo compagno da'.1- l' altro si erano furiosamente dilaniati ; e se in quella polemica potè esse·rvi eccesso d'am– bo 1e parti, certo però· .il ·torto maggiore ed iniziale era stato dalla parte di Serrati. Quel– la prevenzione ostÌle nel 1916 non ·c'era più, e da un pezzo sia per l'azion,e mitigatrice del tempo, sia perchè. la parte simpatica assunta coraggiosamente dal Serrati da~ 1914 in poi ci aveva ·a lui avvicinati assai più che non ce ne allontanasse qualche ricordo del passato. Pure questo ricordo era sempre una nube che gettava qualche ombra sulla più recente so- . lidarietà d~i sentimenti.· Parlando con Serrati, conoscendolo da vi– cino, altrimenti che attraverso le leggende e le polemiche . giornalistiche, anche quell'ombra scomparve. Io capii perfettamente, in ·quelle poche ore di conversazione, il carattere del– l'uomo e mi sp-iegai come, in tutta sincerit'à e perfetta buona fede, - vale ·a dire credendo di far bene e di giovare ad una causa sacro– santa., _ : egli p9tesse diventare' ingiu"sto nel combattere un avversario e·d apparire senza esserlo, in r.nala fede di ,. .frori.tè a· questo ed aJ ~uoi amici politici, suscitando contro di sè anti– patie violente e fra f rispettivi partiti lotte interminabili spesso meschhie e inconsulte .. Il· riconoscimento e la comprensione della, 0riginaria sincerità del Sèrrati non ci im-– pediscono di vedere qualè difetto ed error~ · gravissimi fossero insiti nei sui ·sistemi pole– mici di fronte agli avversari. E' bensì verò– e:h'egli non vi metteva rancore od odio, ed an– zi, mutate le circostanze, per lo stesso bene– della causa no:i;1avrebbe sdeg~ato di aUearsi a chi prima aveva con tanta violenza tentato. di .demolire. .Ma ciò non giovav~ qu'asi a. nulla. perchè ormai, il male era fatto e l'one– stà dell'intenzione o il mutamento di tattica. non poteva. più ripararlo. , Questo male era reso maggiore in Senati - dalla sua mentalità chiusamente ·marxistica 1 . che non gli faceva tener sùfficienteme.nte conto. dei sentimenti e gli faceva _irridere, come a. cosa vuota di senso, .al valore spirituale delle id-ee di giustizia, di libertà, di fratellanza. uml;l,na, di diritti, per non vedere i.n .tutto ir conflitto sociale ·che il solo ed unico cozzo de– g]j interessi di due classi. In ciò -egli era già, bolscevico e leninist_a assai prima della rivo- 1uzione russa e del trionfo di Lenin. · Del resto non bisogna tacere che la onestà; personale spesso reagiva. in Serrati, contro il suo ste;:;so set~arismo. Riconjo ancora che, · mentre viva era la polemica {ra anarchici- e· bolscevichi a proposito della . p 1 art_e rappre- · sentata da Nestore Makhno nella rivoluzione russa, e questi era rappresentato dai comu– nisti dittatoriali come un brigante della con– trorivoluzione. G. M. Serrati mi. scrisse una _letter~ per dirmi che io èr-o nel vero; che cioè- Makho er::i, un nemico dei bolscevichi, che questi avevano ragione di trattarlo da nemico e senza riguardi. ma che . la bontà ✓ delle in– tenzfoni rivoluziona-rie di Makhno era indi– .scutibile e riconosciuta da parecchi dei mede– simi .governainti russi. La Cl;l,'llsa. del ·proletariato e del socialismo ha avuto in Serrati un milite costante, disin– t~ressato. fedelissimo. Tutti lo ha~U:o ricono– sciuto; nfl potremmo miscono~cerlo. noi m~l- ' grado la persuasione nostra che al socialismo, vale· a dire alla causa . dell'emancipazione proletaria ed umana, non si possa andare coi metodi politici da lui. patrocinati; e ·che anzi per le vie dell'au.torità e della dittatura, da lui prescelte, . si vada versò sbocchi completa– mente opposti. Nè si può neg~re, malgrado tutto. ciò, che il Serra.ti abbia scritto, 00n la sua ·inflessibile condoflta dal 1914 al 1919 ' ' una-· delle più pelle p-agi-ne · del socialismo i- taliano, per cui gli debbono .gratitudine non. soltanto - gli aderenti al suo partito. politico, ' rria tutti coloro ohe _attendono da ·~n avvenire

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