Pensiero e Volontà - anno III - n. 8 - 12 maggio 1926
PENSIERO E VOLONTA' 171 chè è possibile anzi do:-çeroso discutere fra èo:qipa.gni mantenendo la massima cordialità dei rapporti e continuando ad esser.~ d'accor– do sulle· -cose in cui non v'è dissensp ; sia _rerchè s.e .ci ·precludessimo la. · propaganda dei principii .su cui può esservi disparere fra compagni, il. SUOI ~ampo si ridurrebbe enor– mei;ne.nte e l'anarchism-◊ resterebbe .3/Perio a tutte le· deviazioni .e degenerazioni. La di– scussion~, l'autocritica e la c.ritic,a reciproca - qu~ndo non divènti .ipercritica e manìa di div'idere ogni capello in quattro -.- sòno utili a tutti, ed· impediscono anche a noi, che più ,ci repitiamo vicini. alla verità, di cadere né– gli errori o .esageraziOIIli <Ypposte ~ quelle che andjamo. crit~éando negli altri. V'è altresi chi' ci 9bietta eh~ l'oz:ganiu'a-.. zioné, ·sia quella' immediata per i\· movimen– to sia que.11:~futura di ricostrµziòne, è un, problema che si risolve via via automatic.a– mente sotto la guida. della, necessità- e della ~sperienza; il che è vero in mm1ma parte. . Inoltre io qredo che per l'organi_zzazione CO- . mé · per altri problemi, alla risoluzicne (< au– tomatica » debba preferirsi la. risoluzione « volontaria », qol concorso della- volontà di tutti gli organizzati éd. organizza bili. Affidar– si alla risolµzione a,,utqmàtica dei problemi sia dèlla lotta che della,. ricostruzione socia_ le può significare, .. all'atto . pràtico, dover semplicemente .accettare la ·r·isoluziòne degli altri. partiti (t,utti autoritari) più prepa.rati, più organizzati e più dotati .di volo.ntà d 'ini- ziativa. . · · · · . · s6lida e va.sta che ha impedito agli anarchici di esercitare sulla rive,luzione quella influen– za salutare ·che il loro numero ed il loro valo~ re ·a~rehbèro potuto. · Purtroppo i' 'bolscevichi hanno vinto e son riusciti a imporsi, soffooan- · · do la· rivoluzione nelle strettoie dittatoriali, òltre c.he per altre ragioni contingenti e di ii,mbiente, perchè erano il pa.rtito più orga– nizzato, sia pure .autoritariamente. • Se• in una ·rivoluzione qualsiasi, lontana ·o tieina <ilhesia nel tempo .e. nello· spazio, gli anarc]:iici non sapranno affermarsi con una loro organizzazione· Jibertaria, · saranno ine– vitabilmente costretti a subire la èoerc.izione di qualunque altra organizzazione autoritaria éhe risulti la più forte. Perchè per legge na._ turale l'unione fa· la forz•a., e l'uomo isolato è. sempre il più debo,le di tùtti ·ed è destinato a rimanere schiacc.iato - sia pure da eroe - malgrado tutta la forza· fisica e moralè e.be pu0 avere e sviluppare. I . * * * Altri anarchici vi sono, che accettano ben– sì la. pratica dell 'organizzaz,iope, ma credono cpn ciò di fare una concessione alle necessità dél momento, un,a transazioné imposta iai · bisogni della lotta e dall'ambiente imperfet– tù in mezzo a cui vi-viarno. Essi hanno torto, non sono cioè a .sufficienza convinti della possibilità pratica dell'anarchia, fanno il be-· ne temendo o crede.ndo dì far male; e di qui deriva un::i, continua incertez,za e irresolutez_ za della loro attivit.à,, oltre che una incoeren– za logica ~ella loro,. propaganda. Essi, ap– punto per.chè vi sono spiritualme'nte già pre– parati, corrono ·n pericoJo di cadere proprio in iuegli errori d'autpritarismo e di centrali– smo che più mostra.no di temere. La pratiéa dell'organizza,zione su hasi li– bertàrie ,è la propaganda col fatto dell'idea · b3:silare. dell'anarchismo. Ed è grave errore, sta pure s_oJ:o di lingu~gjo, quel porré in con– trasto, come, :fanno alcuI;J.i, i due corrnetti di E' per causa della .~isorgànizzazione, o .del- 1 'organizzazione insufficiente che nei m,Ò~ menti decisivi le nostre forze disperse e sle– gate finiscono col' gravitare automaticamente su quelle fÒrze più ·affin1 che una organizza– zione' l'hanno già/ ; ·meno quelii -che pre.ferisco– no far ·nulla o _qùalèhe eroica eccezione indi~ viduale ·che ha l'energia sufficiente di far da sè è .. la · for.tu~ a di nç>n sbagH~i;e, ·1a ~ùi effi_·. cacia però ·ha sempre una portata limitata .. Perciò, anc,he cÒme gall"anzia dell'auton~mia dell'azione ànarchic.à ·di fronte' ·alle àltre ·for.: ze più- o meno affini, l'organizzaziòrie è ne– cessà.ria. Potremo fare t·anto più « da noi » quanto ·più noi .stessi .saremo bene organiz_ . organizzazfone .e di .autonomismo, che invece si integrano· e ~ompletano, dovendo iÌ sécon~ do èssèr base· della prima : « autonomia degli indivi<luì' nei gruppi, · dei· gruppi nelle federa- zatf.· · · · ' Da ~iò ~he bo letto sulla •rivoluzio~e ·russa~ dai rac,conti'·dei cé>pipagni chè. VI so~ vissuti in. mezzo, da relazioni vàrie pubblicate' da al- . ouni gruppi anarchici russt io . ho finito ool èonv.incermi . che ·anche· là .è sopratutto la ma.nc.anzà di una .organiz,zazione I abhastanza . ziohi, delle fèderazioni nelFinternazionale », ecc., ('Sènio all'incirca le paro.lé usate da Ba– konnine nell 'esp(?rre la sua oonce~ione ' fede, ralista ed anàrchica ~el ·socfalis'!l}o) . . E. Malate~ · sta, in un rapporto. a un· congresso àn_arcbi– co, pubblicato nel giornalE? « Fede! » di Ro– ma :del 30 settembre 1923, d'éfinì oosì l'orga– niz.z:azione anarchie.a: « Una federsizione di
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