Pensiero e Volontà - anno III - n. 8 - 12 maggio 1926

PENSIERO E VOLONTA' 189 al- numero delle. copie, la· data· di pubblica– zione, ecc. ». Se si osservasse che oon un · tali regime e' è poco da stare, allegri, un funzionario holsce– -vico avverte per bocca di Tormenti, che per .,j libri scientifici, artistici e di studio si è ~ « più larghi che è possibile ». Ma quanto ·è . -poss1bile non è, precisato... Vero è c,he a un ,certo punto l'autore, o chi per lui si !lascia ·sfuggire una promessa. E,~ già qualche co– ·sa,... « FO!rse verrà' un giorno, .- dice lo. stes– ·so anonimo funzionario, di .cui il Tormentii ·riferisce ulna intervista, · - in eui vi sarà. pie~a libertà di pubblicazione... »· «. Forse, verrà, un g'iorno t.... ·» V'è in que·– ·ste -parole tutta una involontaria ironia, che. -davvero impressione .. « Forse! », ma non è cosa sicura· ... Que1 giorno' pot·rebbe anche non venir mai e, a,lmeno secondo l'opinione -di quel « competente » .bolscevico, non ·c.on – tradetto pun·to daJ. Tormenti, la •Iiberta di · pensiei~o ·ess:ell'e {in regt.ime! comun~sta '.sop- ·pressa per sempre 1 · ·· · Cib che ci spav·enta e impressiona, ·si· badi bene, non ,è soltanto nè sopratutto, il fatto in gè di dò eh ':è avvenuto in Russia. Può -darsi èhe qualche riferimento sia errato o e– sagerato, C'.heil fatto sia, meno grave di qUèl che appare, che a distanza di due ,o tre anni · vi. siano già stati dei .miglioramenti. Eppoi un ii.v-0t1g6:men~onupvo pptre.b~e anche in pratica ,cambiare r~ica~mente le cose. Inol– tre i fatti si svolgono· troppo funta.ni da noi, in un ambiente stoTioo e psicologico troppo pooo a noi noto; e quindi troppi elementi di giudizio ci mancano per poter emettere un parere completo e definiti-V'o. Ma .la mentalità è psicologia fana,tica e dommatica che, oome abbia,m visto, si· Tor– ma .e alimenta vicino a noi è un' pericolo an– ohe magtgiore, in quanto tenlle, pur senza volerlo ed anzi volendo il .contrario, a di– -struggere ogni speranz1a di vera lilberazione e può suscitare assai piì1 nemici che amici alla ca.usà ~a integrale emancipazione umana. LUIGI FABBRI. Amate! Alt,ro non 7/ha di confòrto d'esser -vissuti che :'Veder migliore a la- "Vita salir l'.u– manitti. CARLO CALCl}.TERRA ijC8 I libri W. SoMBÀRT: Il capitalismo moderno, . Vallecchi Editore, Firenze, L. 20. E' un'ampia e profonda esposizione stori~u sistematica della vita economìc~ di tutta l'Eu ropa dai suoi inizi ~no all'età contemporanea L' A. esamina il divenire del capitalismo, che è per Jui caratterizzato. dallo spirito d'inttlii .. presa. di conquista nei campo economico. l.1 capitalismo spezza i confini di un'economia sta• · tica.· fondata sul soddi$facime.nto dei bisogni. e crea l'economia che. ha per molla il guada– gno. Col capitalismo· sorge lo Stato modern ..... lo Stato forza. fo Stato polizia, il quale eser• cita u~a grande influenza sullo sviluppo del ca– pitalismo, con le sue nuove funzioni economi– c·he. I mercanti medievali non raggiuniSero la ricchezza con la propria attività industriale. · Le repubbliche marinare; specie Venezia, s.i arricchirono con lo .~fruttamento dei Crociati, il cui ·tr!tsporto veniva a costare enormemente. Fino al sec. XVIII la rapina fu uno dei prin cipali modi di formare il patrimonio. Il sac• cheggio dei paesi èonqu'i~tati contribuì a crear., il patrimonio borghese delle città medievali, I sopra.tutto le marittime, e più tardi dei gran- di Stati_ Al saccheggio si deve gran parte del flusso d"oro e d'argento entrato in Europa. dall' Oriente prima, e poi dall'America. Si aggiungano l'imposiz:ione di tributi dei conqui · statori nei pae_si conquistati e la pirateria, eh-,· arricchì l'Olan<;la e ·l'Inghilterra. I borghesi g,: novesi ·e veneziani dei secoli -XIII e XIV, , - mercanti in_glesi del secolo XVI ed in parte ancora del secol6 XVII, ci appaiono di volta in volta, come scopritorì, funzionari di Stato~ pirati, capitani di nave, mercanti. Certe spedi– zioni. ccme queJla tede~ca dei W elser nel Ve nezuela, non si sa 'se considerarle viaggi di sco– perta, o imprese coloniali, o scorrerie• ,di pira:-– ti. o imprese commerciali. Un'altra fonte del capitalismo fu il commercio forzato, cioè « queJ procedimento per cui, coll'impi€go dell'af!tuzia. o dell'autorità, vengono .sottratti degli oggettj di va,lore ad una persona incapace di giudj zio o priva di volon"tà, senza. un pagamento e– quivalente nella forma di uno. scambio appa– rentemente ·volontario ».' Questa forma. coatta. o ingannevole. peunise i profitti altissimi det. commercio coloniale, in cui i prezzi di vendit? sui mercati europei _seguitarono· ad essere per tutti. i secoli XVI, XVII e XVIII, . almeno trE> volte tanto dei pr~zi d'acquisto nei paesi di

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