Pensiero e Volontà - anno III - n. 8 - 12 maggio 1926
.PENSIERO E VOLONTA' 177 vale più un asino vivo che un dottore morto. Potremmo citar.e migliaia di casi per dimo– strare a Malate.sta che ·mai staremmo -tanto . isolati daUe masse quanto se.ci mettessimo in un sindacato riformista, incorreggibile quan– tunque comprenda la maggioranza del proleta- · riato· o~ganizzato. Potremmo invitar Malatel:lta - a ~enir.e in Germania a fare propaganda anar· chica· nelle organizzazioni socialdemocratiche perchè provi l'impossibilità materiale di alzar la voce in quell'ambiente. Tutti gli anarchici che lo tentarono, o si convinsero del loro er– rore o finirono col diventar 'burocratici e ri– formisti. Ed è natura.le, perchè in un pa.ntanq, -è ,difficile conservar la salute; e questa è una delle -ragioni per cui non andia1:!J.o nemmeno nel parlamento. A propo.f)ito di parlamento sia, mo tentati di opporre a Malatesta quando par la di far propà..ganda nei grandi organismi ri– formisti la stessa argomentazione malatestiana -contro H° parlamentarismo. Felicemente l'esperienza pratica dell'impo– tenza di ogni ,azione nel movimento operaio riformista ha condotto i nostri compagni al- 1' idea di organizzare un movimento sindaca1e minoritario proprio, e per mez-zo. di questo– movimento si resta più a contatto delle gran· di masse che col· mo.do raccomandato _da,Ma– latesta e, qùel che più importa, si può svol– gere una. pxopagaD.da no~tra per minare pace a poco le cittadelle in cui gli operai diventa– no soJdati della reazione e del collaborazio– nismo. Quel che ci distingue dalle organizza-– :zioni minoritarie di questi paesi è c.he esse. invece di ispirarsi all'anarchia, pretendono, co– me in b_landa, in Svezia, in Norvegia, hal:larsi :sulle dottrine del sindacalismo rìvoluzionario. il quale è una miscela che non tiene la con– sistenza ideologica dell'anarchismo per far fronte alle correnti autoritarie. E' da prevede· -re che la nostra organizzazione sindacale ~ve. dese giungerà tra alcuni ànni ad esser· mag– gioritaria: iI nucleo più importante dei suoi orientatèri è sindacalista; stimiamo che avreb. be potuto avanzare un poco di più e .f)ostitui– re i' anarchismo al sindacalismo con gli stessj risultati finali: la fine dell'egemonia social- . democratica nel movimento opifraio e la costi- . I tuzione di una forza' proletaria per la libertà. Se gli iniziatori di quel:lto movimento fossero rest~ti negli ·organismi socialdemocratici _a,– vrebhero cantato alla luna e non avremmo og– gi nei paesi scandinavi nessuna possibilità del– la vasta propaganda che vi si fa. In quanto alla Germania le nostre forze sono poche, mn quel che ci è si deve all'organizza,zione anur- chico-sindacalista, ·nome che ci piace poco in verità, ma che è inteso nel senso di comunismo anarohico. Vede.ndo l'opera realizzata dai rÌo- 1 · stri compagni in questi· paesi, le raccomanda– zioni di Malatesta ci causano una vera_ pena; perchè ci dispiace di metterci contro ·di lui: mentre sono tanti i legami che ci uniscono nei– la concezione dell'anarchia. Vuole Malatesta _chiuder gli occhi innanz! a quel:lte. realtà?' Noi non discutiamo. per i]· piacere di discutere, ma per_ohè ci è impossi– bile comprendere perchè Malatesta differisce da n~i in una questione tattica tanto palpabi· le. tanto semplice, la cui soluzione s'impone da sè. · * * * Terminiamo per oggi: Sicc,ome Malatesta _nori confonde il sindacalismo con il movimento ope– raio,- come ci avverte. testualmente, lasèiam(Y" da parte il sindacalismo, che non amiamo nè come dottrina nè come fatto, e vediamo ciò che è il .movimento operaio. Esaminate la situazione effettiva in un qua! siàsi paese: il movimento operaiÒ si presenta da una· parte come un sindacalismo di Stato, da un'altra come organismi politicamente neu– trali in teoria e collaborazionisti in pratica~ d·a un'altra come ap.pendii:.i economiche dei par titi operai~ da un'altra come sind;:i,cati anar– chici organizzati_ e diretti dagli anarchici. Un movimento operaio' al margine e al di sopra 'delle diverse tendenze che agiscono in nome della rivoluzione e del sociali1:1moo della rea– zione tra le masse proletarie non esiste, e que, sto fatto. non fece riflettere Malatesta abba·· stanza per darci una rispo1:1ta soddisfacente E in generale, il proletariato organizzato · P– q~asi dappertutto una minoranza, raramente una maggioranza. Malatesta, il volontarista. deve riconoscere che il mo'vimento operaio, que· sto fatto universale; non nasce per generazio– ne _spontanea ma è una creazione dello sforzo delle minoranze che agiscono nella propagan· da e nell'organizzazione ·operaia da diversj punti di vista.· QuantuIJ.que si dice il contra– rio per attirare gl' incauti; ness~no vuole i sindacati neutrali e nemmeno. noi li· vogliamo Per noi il' movimento operaio no~ è u·na no , ~ione astratta che esil:lte indipendentemente da noi e dagli aÌtri ma una creazione del nostro , . sforzo e dello sforzo. di tutti quelli che vo- gliono intervenire nelle file dei· 1avoratori, sia– per essere eletti deputati, sia· per cercare nei ~egretariatf pagati dei .sindacati un mezzo dj vita, sia per preparare gli uomini con la
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