.. I PENSIERO E VOLONTA' 149 quel compagno che ha i mezzi, il tempo e lo spirito di sacrificio di stare in relazione coi gruppi e oon gli individui di tutta una provincia, una regione, un paese; oppure intorno ad un conferenziere di grido che gira di città in città; oppure, come, più spesso avviene, intorno ad uno o due compagni 0he sanno e posson fare un giornale, e per ,mezzo di questo esercitano una influenza decisiva quasi assoluta, sul movimento. _Nei vari casi elencati (e possono esservene anche a1tri) i compagni, quasi sempre non più di due o tre~ esercitano a.Il'incirca una autorità « dittatoriale » indiscussa su tutto il movimento - quale assolutamente non potrebbe, nè ha potuto mai esercitare una modesta commissione esecutiva di organizzazione che non ha, me2zi di · sorta per imporsi e che 1 'organiz·za,zione può quando vuole revocare. * * * Io mi sono più d'una voJta domandato, in passato, di fronte a e.erte forme d'ostilità ad ogni tentati'Vo di organizzazione, che ra,6';- giunge-vano gli estremi limiti della sopraffazione, se l'opposizione non potesse anche essere determinata, in qualche caso, dal fatto che v'era chi sentiva, istintivamente n1inacc.iata dalla progettata organizazione l 'egemo.- nia da lui o dal suo piccolo gruppo esercitato. sul movimento. Ciò poteva ba.stare, per la spinta spiegahilissima esercitata dall'amor proprio, a rendere avversari dell'organizzazione, in piena buona fede e senza eh' essi od altri si rendessero oonto del mo~ente psicologico della loro avversione, tutti coloro che presentivano impedita o diminuita quella specie di autorità sul movimento che avevano acquistata con le proprie doiti personali, con l'attività e con lo spirito di sacrificio. Senz·a accorgersene, essi non fa.cevano che opporsi a che una organizzazione voluta da una collettività, e sot-- to il con troll o di questa, si sostituisse aJla propria organizzazione di ispirazione personale. Non discuto qui le loro intenzioni, che potevano essere nobilissime, come indiscutibili i meriti e.be ave-van fatto acquistar loro un certo predominio. Ma nell'interresse del movimento anarchico non si può negare la superiorità del tipo di organiz.azione a base collettiva sull'altro; COtillenon si pnò negare che l'uno sia ·assai più libertario dell'altro, non ,. ' iblio~ca Gino Si . neo solo perchè può n1eglio educare questi a sapersi da loro liberamente organizz-are ed a vivere una vita collettiva, sia pure ristretta, senza autorità. Del resto esperimenti si son già fatti più volte in ItaJia. Prima della guerra esisteva.no in più luoghi ·federazioni regionali ed interregionali; dopo ha guerra abbiamo a~uta la Unione Anarc.hica Italiana; ed io sarei molto curioso di sapere chi dei compagni· aderenti ha avuto mai ocoasione di l~entarsi per ciò di una diminuzione della sua individualità! Errori se ne saranno commessi, com'è d'ogni faccenda umana; ma non quelli che più si temono dai nostri critici e e.be più ci dortrehbe_ ro dal punto di vista anàrchico. Autoritarismo, centralismo, funzionarismo, ecc. all'atto pratico sono apparsi fantasmi inesistenti. Per ciò che riguarda l 'U. A. I. se lo spirito polemico ha -voluto a tutti i costi trovarle dei difetti, ha doivuto giocar d'immaginazione e figurarsi .con la fantasia fatti e cose inesi- .stenti - ch,è il vero suo difetto è stato d 'essere sorta troppo tardi .e d'aver fatto troppo poco: il che però non è attribuibile alla organizzazione in sè ma a difficoltà materiali e circostanze esteriori o magruri ad incapacità dei singoli componenti, che non sa)rebbero certo stati più capaci se disorganizzati. Dirò di più : ed è che se nel ·fortunoso periodo del dopo-guerTa ie forze anarchiche non dettero tutto quello che avrebbero potuto, si dovette per gran parte all'essere esse « insufficientemente, organizzate »., sia perchè l'U. A. I. di troppo recente. formazione non . poteva avere il vigore e l'elasticità necessaria, sia perchè questa non era fiancheggiata da organi7zazioni d'altro genere che i congressi consigliarono ma non sorsero che sporadicamente qu~ e là, senz,a, quel criterio- di insieme e.be era. necessario. Gli è che anc.he l'organizzazione non s'improvvisa appena ser· ve, specie quella che servirebbe di più, quando ne manca l'abitudine ~ l'allenamento, i quali non s'acquistano che con l'esercizio,! I-'UIGI FABBRI. Posta Redazionale COSMOPOLITA - Chi sei? Ricevuto articolo, ma senza altra spiegazione, e noi amiamo sa-pere chi sono i nostri coHaboratori. Del rPsto l'articolo per noi è pubblicabile; ma forse il Prefett() non sarebbe della stessa opinione.
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