Pensiero e Volontà - anno III - n. 5 - 8 aprile 1926
PENSIERO. E VOLO.NTA' 101 :aecoli. Ma l'aivvertimento, pare richiamando– -ci giustamente al nostro dov.ere di non conf?u– . mare tutte le noS.tre energie nella discussione accademica e spronandoci a fare la propa– ganda organizzatrice coj fatti, .non viet3: nè .impedisce punto· a quelli di noi che han questa brutta malattia di maneggiar la ·penna pe' _giornali, di continuare a diflcu.tere. Il che io · .stesso fa ccio come si vede con sufficiente ' . ' zelo, - ed .i lettori me ne perdonino ! Anzitutto quel che occorre è capirsi a vi– -cenda, non fraintendersi, ·vincere la incom~ prensione che spesso separa più delle diffe– renze programmatiche e r·ende difffcile ogni unjtà d'intenti e di opere. Dirsi tutti «anar– dÌ,foi >> non basta alla concordia, quando v'è · ìa tendenza a supporre jn ogni compagno dis– sen~iente delle intenzioni antianarchi.che, per una inconscia manìa di criticar tutto e tutti e di ç1,vere il monopolio esclusi_vo della verità. Ogni comunanza spirituale e di lavoro diven– ta impossibile o quasi con chi, pur in buona fede e senza rènderserie conto, tiene un atteg– giamento· che, semfoando senza volerlo diffi– denze ed equivoci e malumori, tnrba e impe– '.disce ogni serenità di rapporti ed ogni serietà di. discussione. Bisogna, poi tener conto di qùesto fatto : che sotto il nome generico di «anarchici» sì raccolgono uomini, il cui parere è molto di– viso sopra· una infinità di questionì, alcune delle quali così .importanti e vitali da no_n po– ter essere annullate col silenzio o· scavalcate con un abbracciamento generale. Io, per es., -credo essenziali per l'anarchismo le idee che vado (quando posso) esponendo· sull'organiz-: zazione, sul sindacalismo, sulla violenza, sulla morale, ecc. e rinunciare a propàgar le' per me equivarrebbe a rinunciare ad essere anarchico, a mancare al mio dovere._ Ciò non ost·ante sono sempre dispost_o a_ collaborarP, e coope- - rare su altro terreno e per altre· cose, su cui non v'è dissenso, pur coi compagni che non sono d'accordo con me s·ulle questioni suindi– cate, ·- come, .del resto, in· determinate cir- ' (,ostanze e per~ casi contingenti, anche con e1.e– menti non anarchici che, sulle vie della liber– tà e dell'emancipazione proletaria, abbiano qualche scopq impellente ed immediato comu– ne con noi. -~fa· come, con questi ultimi, ogni contatto od accordo contingente vuol essère libero sen- ~ . , ·za rinuncie e se:qza subordinazioni, salva re-_ stando la nostra autonomia d'iniziativa e la più assoluta indipendenza, tolle~anti con tutti ma intransigenti nel rìfiutare per parte no- ' . stra ,idee o~l azioni che credessimo dannose, anche fra anarchici divisi da dissensi di pÌ'in– cipio o di metodo (pur essendo le possibilità. d'intesa maggiori e più vasto il_ cam.po d'a– zione su cui cj si può inten_dere) una utile cooperazione è possibile solo sulla base della reciproca tolleranza e autonomia e se .limi– tata a quei punti determinati su cui s1 va · del tutto d'accordo . , .Sul resto ognuno déve poter esser libero di fare a modo suo, -senza il pericolo di essere ad ogni passo anatemizzato come anti-anarchico .dal proprio 'vicino o compagno; · senza cioè dover sacrificare sull'altare della concordia che in tal caso non sarebbe più concordia, ma subordinazione, - alcuno .dei pr,opri _principi o metodi sia nella propaganda che nell'attività pratica. LUfG I FABBRI. ·Anarchismo [omuni~;ta o individuali~ta 1 l'unoe l'altro (di, Max Nettlau). · L'anarchismo non è più giovane e sarebbe tempo di domandarci perchè, con tutta l'ener– gia spesa nella propaganda, esso non si span– de 1jiÙ ranidamente. Infatti, anche dove. r at– tività è maggiore, i risultati sono limitati, mentre poi delle vaste règioni non sono an– cora toccate da alcuna propaganda. Discutendo questa questione non tratterò del problema del sindacalismo, il quale, assQr– ben.do tanta parte dell'attività e delle simpa– tie degl~ anarchici, non può per questa stessa ragione esser considerato come utile al pr~– gresso dell'anarchismo pr,o'priamente detto. quali che possano essere gli altri suoi· IPeritL E cercherò anche di non r~pete-re {iUello che dissi negli anni passati in altri articoli su·i mezzi possibili per, accrescere l'attività .degli anarchici. Non si. f ecc_.attenzioné al mio pa– rere ; ma non si può in Ilt;lSsun caso pensare che esso abbia ostacolato il progresso delle nostre idee. Mi occuperò solo .dellè · teorje dell'anar– chismo. Per molto tempo sono stato colpito -çlal ·oon– trasto tra la larghezza· degli- scopi dell' Amtr– chismo - la più grande possibile realizzazion:e della libertà e del benessert:' per tutti - e la strettezza, per drr così, del suo programma
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