Pensiero e Volontà - anno III - n. 5 - 8 aprile 1926

PENSIERO E VOLONTA' -----------------'--------- --------------,----------- t19 I più disparati argomenti Io appn.::.<;ionava– no, e non ne doveva trattare del tutto sverita– tamentp, se un anno dopo, facendo il bilanci<' della rivista, poteva vantare la oollaboraz.ic, nc, di uomini quali Croce, Einaudi, Formentini. Di Ruggiero, Loria, Mandolfo, Prato, Valmi– gli, ecc. Ed allora perchè seguirlo in questi otto ann, dj studio indefesso e- di attivita feobrile chi· vanno daTia compfl,rsa di « Energie Nove » sinr alla morte di Lui 7 Il che ci porterebbe lonta.no e su di un tei:reno periglioso_ 7 « Rivoluzione Liberale », « Baretti », Ca82 Editrice Gobetti non sono che tappe di l1Ili'3· via che si .era préfissa, .e .ch'Egli percorrtva, con audacia inverosimile e sdegnando gli op- portunismi ..· . . . Si era da poco recato, a Pa1·1g1 per studiare una grande impresa ed1tori<tle internazionale. ·Avrebbe continuato,: la morte l'ha fermato. E non c'era che la morte capace di fermarlo.· CATILINA. GrusEPPE GANGA.LE: Derivazione di Lu– tero. - ( « Oonscientia » Roma, r:ium. del 9 febbraio). Si mette in rilievo la logica dell' anabatti– smo che, movendo -:-- sul terreno religioso - daì concetto fissato da Lutero· che la salvezza si ottiene per mezzo della fede, considera as– surdo e rigetta il battesimo ,dei bambini; e nella difesa, fatta da Lutero, di questa ceri- ( monia. si vede un arresto della logica lute– rana. Nu.llP~ di piì1 convincente . .Ma come può fare il Gang al e a sostenere che l'entusi::ismo sollevato dall'anabattismo fra , <'.ontadini e le insurrezioni a fondo egualitario che ne seguirono, fossero frutto unicamel)te del nuovo concetto religioso e che il fattore economico fosse estraneo a tutto ciò 7 Eviden– temente egli ha un CQncetto troppo unilate– rale della storia, nella quale non sa veden altro che l'elemento religioso e di una reli · giosità particolare. Quasichè l'idea egualità– ria sia prerogativa esclusiva del cristianesimo e in tanto si trovi nell'umanità in quanto· è nel cristianesimo, e non viceversa. Nè meno strana è la concezione .che, par– tendo dallo stesso concetto pancristiano, il Gangale lìa del medioevo, definito da lui « co · De vulgari eloquentia, I, 6. me opposizione del messianismo dei primi tre secoli dell'E. V., come compromesso ·èon la realtà risultato dal capovolgimento del concet– to di. Chiesa mito nel futuro e scissione dal presente, in realtà di fatto operante sul pre– sente » - parole queste che, se non peccano di oscurità, non brillano certamente. di sem– plicità· e chiarezza e non sembra.no dette per P.ssere jntese da tutti. E anche qui l'unilateralità messianica del– lo scrittore ria.ppare in tutta la sua estensio– ne. Giacchè egli non si accorge· come il me– dioevo, oltrechè un'opposizione contro il mes– sianismo dei primi tre secoli (io direi piut– tosto la prima fase dello sbollimento di esso) - inetto misticismo nuotante sulla ùecadenza dell'oriente e dell'impero - sia anche sJancio di affermazioni concrete di vita e di civiltà per parte delle giovani popoh>.zioni vivEntL alla periferia meridionale, orj entare ,e set– tentriona.le di quel mondo crollante: .Sarà Poi vero, e forse assai più che non sembra, il parallelismo tra le antitesi lutera– mo - anabattismo e prussianismo - marxi– smo; ma ciò non depone a favore della. sottin– tesa perennità, attraverso le nuove· scuole so– ciali, dell'anima cristiana: . in primo 1uogo perchè Marx non è, da solo, il socialismo, e in secondo perchè lo spirito eudemonistico che è a base di tutte queste· scuole, contiene già in sè la eliminazione di qualsiasi trascenden– za. Saprebbe, per esempio, Gangale trovarmi • la derivazione comunque cristiana ·di Ferrer '{ GAETANO MARINO. Llibrri rrieevo ti JUAN BuR:.ANDO: P.rimer docu1_nentode la epoca del trabajo y rle la igualrlad suciri.l. - Cordoba ( Argentinal. PIETRO KROPOTKIN: Basi· scientifiche dell'ano r– chia. - È<lizioni di• • Libero Ai::!cordo •, Casella postale 299. _;,_Roma. L 1,50. LUIGI CARl'\OVALE: 1l s.upremo ~~leale raggiunto. - Chicago 1926. RAFFAELE NAKDELLl: Le .•ricchezze naturali d'Ita– lia. Una grande minierà vegetale. - P1'ogett~ di "'asto svHuppo arboreo forestale da reddito · sn argini e margini di ferrovie. strade rurali, fiumi, spiagge, monti, trattud~ eco. - Trieste, Casa ed i tric e « I confini d'Italia • 1926.

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