Pensiero e Volontà - anno III - n. 5 - 8 aprile 1926

PENSIERO E _VOLQNTA' 117 R'ivista delle R-iviste RODOLFO DI MATTEI: Scetticismo e prassi politica. - (Rivista Internazionale di filosofia del Diritto, Roma; Fase. II di aprile-giug;no .1926). L'A. si doman_da se 'lo scetticismo filosofi– co, in quanto ,eserciti una influenza in poh– 'tica, costitu.isca un clima della· rivoluzi6ne o della conservazione. Ciò gli serve a ;indagare fino a che punto la filosofia può guadagnare il mondo delle azioni. · Lo scetticismo conclude con la critica di o– gni dogmatismo: scrollare ogni certezza, syuo· tare ogni rea.ltà, dissolvere ogni cdncetto, re– lativizzare ogni evidenza: tale l'assunto del– le varie corrent.i scettiche. L'assoluto non e-. siste, e arbitrario è qualunque concetto sulla realtà; tutto è appar,enza, nulla è certo. De– clinando ogni · spiegazione razionale, lo scet– ticismo riconosce solo delle percezioni; e non è possibile avere .una vera conoscenza intorno all'essenza delle cose. Essenza della natura, essenza dell'uomo: misteri. NeÌ campo della filosofia, il cui oggetto è investigare le ulti~ me ragioni delle cose lo scetticismo ·assume pertanto· una posizione neutrale. Il Di Mattei ammette col Renzi, filosofo scettico vivente, che lo scetticismo è meno una dottrina che una pratica; e appunto per ciò si .propone d'inda,gare quale svolgimento ta– le attitudine dello spirito possa avere in con– frÒnto dei problemi attuali di pratica poli– ti_ca. In questa indagine l' A. risale a Giusep– pe Ferrari e precisamente alla, su·a « Filoso- · fia della rivoluzio~e ». Rivoluzionario, secon– do il Ferrari, deve essere lo scettico perchè non è impacciato da pastoie metafisiche e lo– giche che lo costringano a subordinare la sua attività a un sistemà di dirit.to pubblico (so– vranità, penalità, proprietà, ecc.) · falso in quanto non sgorgante dalla· vera, rivelazione, quella naturale. Il socialismo rivoluzionario, reclamando l'abolizione dell'eredità, l' eg~a– glianza, la libertà, si ispira alla rivelazione naturale, ma a questa s'arriva mediante la :filosofia scettic~: dunque scettica sarà la filoso:fia della rivoluzione e. nella rivoluzio– ne è· il pratico punto di sbocco d~llo scettici– smo. All'epoca e scuola del Ferrari appartiene Ausonio Franchi, ,seguace dello scetticismo razionale di -Kant. Critico, antidogmatico, antiassolutista è ·1 1 atteggiamento del Franchi - che dichiara gratu_ita ogni teoria dell'Asso- luto su ·cui quindi è vano teorizzare; chè. la unica soluzione vera chiara irrepugnàbile ' ' ' d,ei problemi trascendentali è quella del cri: ticismo, che li _vuole eliminati dal campo del– l'umana conoscenza. Pel Franchi la negazione di ogni dogmatismo in sede filosofica. è pa– rallela alla negazione di ogni dogmatismo in sede religiosa:, e politica; quindi nessun rico– noscimento' di un principio d'autorità perso– nale. Ma il Franchi non va fino alle ultime conseguenze di queste premesse, e si arresta alla democrazia sociale. Per il Rensi invece lo scetticismò,' lungì dall'essere una filosofia della rivoluzione è . ' una filosofia della conservazione. Lo scetti- cismo, privo di una sua visione, di una cer– tezza sulla verità, non ha motivo di opporre una diversa verità e giustizia a quella di chì ra'p.presenta .l' autbrità ··nell'ambiente sociale, in cui si vive. Perciò da una sola premessa, ·quella dello scetticismo, si hanno tre dissi– mili, anzi contraddittori punti di sb.occc,: so– . cia,lismo rivoluzionario, democrazia sociale, autorità. M;:i,, secondo il Di Mattei, una quarta con– clusione potrebh~ro, in hase alla medesima premessa, legittimamente. offrire gli anarchi– ci; e potrebbe essere interessante lumeggiare il fondamento essenzialmente scettico della dottrina, anarchista. Però, · come. avviene a tanti che si occupa.no delle dottrine anarchi– che avendo~e una conoscenza assa.i limitata, parlando dell'anarchismo l' A. cade in parec– chi errori, primo de' quali quello di conside– rare lo Stirner ed il. Saurin come maestri e capi-scuola autorevoli dell'anarchismo, men– tre ne rappresentano piuttosto una deriva– zione. Oòn tutto ciò egli fa ·delle osservazioni che possono interessare ·il lettore. · Stirner non può comprendersi se non lo si riallacci - a -Ka~t, a quella dialettica 'kantia– na che è, secondo il Saisset, una fra le più. terribili macchine che lo scetticismb abbja messo in ip.oto per sc·uotere sulle sue basi lo spirito umàno .. Il De Mattei fa Ùna esposi– zione delle teorie stirneri'ane, e ne deriva· che in sostanza lo Stirner : si allaccia a Ferrari ' e arriva alla · conclusione antisocietaria di Leopardi, che l'individuo, il ~ero non defor– mato dalla ragione, è egoista. <; In ·questo ri-, l_ievo solipsistico è (secondo il Di Mattei) la. Eàse dell'_anarchia, negatrice di qualunque forma di Stato ». Ma è evjdente qui l'errore deU' A. il quale identifica lo Stato· con la so– cietà; mentre la _grande maggioranza degli

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