Pensiero e Volontà - anno III - n. 5 - 8 aprile 1926
PE~~SlEl{O E VOLONTA' 113 .appassionati· d'arte protestano, ne sono d 0 - spiacenti. Non per misoneismo, ma per_chè viene loro a mancare un piacere estetico al quale erano abituati. Il misoneismo è abitudinario sì, ma in una .forma primitiva.' Non p~nsa: questa cosa nuo– va è più brutta di quell'altra cosa vecchia, co– ,ine potrebbe pensare un intelligente. amante ·-della pittura del Rinasctmento di fronte ad un quadro- cubista, mà, senza pensare, pr-ova ,di fronte al nuovo un senso di malessere, o pensando si lasci~ dominare interamente dalla prima impressione. Il misoneista è l'uomo che si irrita alle domunde socratiche eh~ gli schio, ,dano dalla. testa quell.e poche idee acquisite e ribadite• che non saprebbe come sostituire; è l'uomo c?:ie non ha sentito che· la musica dj Verdi, Rossini e ~ompagni e fi.ichia Wagner, perchè non gli ripete quei motivi che l'hanno cullato anni ed anni; è l'uomo, insomma, che ha irrigidito le idee e i sentimenti, e ad ogni nuova realtà, ad ogni suggestiqne nuova, sen– te, uno strappo, uno scossone. · Ora che abbiamo precisato succintamente ·ma ·chiaramentè, almeno mi pa1 e, la ;natura e i limiti del misoneismo, vediamo quanto ci .sia - I • d1 vero nell'opposizione che comunemente s1 stabilisce fr~; «illuminati» e le masse. Il N ovicow parla spesso di.· «sensorio so– ciale:t> di «eletta intellettuale», e tende a porre in rilievo che il cammino- delle idee nelle mas– St, popolari è molto lento. La co_sa non si può nogare, ma rimane vero ciò che diceva Tolstoi, . essere, c1oe, facile .far apprendere concetti nuovì a cervelli mediocri, purchè incolti, ma quasi impos.sibil~ introdurre le ·idée nuove più semplici nelle menti prevenute ed ingombre di errnri ,o ~i pregiudizi acquisiti nello studio. Lo ve~iamo- in vari casi. Copernico pubblicò il suò trattato sulla rivoluzione dei corpi ce– lesti nel 1546. Ma il primo studioso sud-ame- 1·ìcano cbe osò insegnare che il. nostro pianeta gira intorno al sole f~ il Mutis, nel 1762, e Ia -sua affermazione produsse uno scandalo enor– me nei ceti medi e superiori. La teoria coper– nìcana dovette, per affermarsi, contrastare piì1 coi i/Ao.tti che con gli ignoranti. Questi ul · timi Ja ignoravano, come la ignorano tutt'o– r.a. Così l'errore mercantilista permane, nelle cl&6si colte, sia pur mitigato, appunto perche l'esatta conoscenza della natura della ricchez– za contrasta con ·tradizioni ideologiche e cul– turali. Dante, nel De v1-1lgari 'eloquio dimostra.. co– me una lingua letteraria. comune a tutta. l'Ita– lia potess' essere vantaggios:i:. Ma ,Petrarca seri- ve l'Africa in latino e non crede che i posteri terranno conto dei sonetti italiani, scritti nei r.itagli di tempo. Con_ lo sviluppo degli uma– nisti del secolo XV, l'itaiiano è posto in di– sparte, e anche le lettere familiari suno scrit– te in latino. Il latino cessò di essere la lin– gua ufficiale e letteraria quando il popoio co– minciò a salire. Il volgare non era a.ltro che la derivazione del latino popolare, e se \a To– scana. potè essere rr.aestra di lingua all'Italia, fu perchè potenti e popolari, rispetto ai tem– pi, furono le sue repubb-liche. I ceti colti ri– masero abbarbicati al lafino. I professori del– le università tedesche fecero scuola in latino fino all'inizio del secolo X V II, e in Ungheria fino a.} 1848 il latino era la lingua, ufficial(1 del Parlamento. Solo verso il sectilo XVIIl, nella Serbia, in Bulgaria, in R1;ssia e nella Dalri1azia il latino rimase lingua letteraria. Benchè la complessità d/ certe ortografie porti a danni enormi, i. ministeri della pub– blica istruzione, i professori, i maestri, i gior– na,listi", ecc. non si decidono ad adottare le rifonue proposte da valenti cultori di questo problema. Così le lingue internazionali fanno progressi len:ti, a causa del rmsorieismo dei ceti colti. E questo misoneismo si rivela per le cose di maggiore importanza .. Quando Filippo V di Francia convocò, nel 1321, gli Stati generali e fece loro la proposta di batte1:e. una moneta unica per tutto il reg·no, i deputati vi si op posero energicamente, non per ragioni note– Yoli, ma perchè erano abituati alle monete ed alle misur-e locali, e, anzi, erano orgogliosi di averne delle speciali. Così nel secolo XIX_ vediamo Arago e Thiers ostili alle ferrovie. E potrei ·continuare per un pezzo. Di fronte al misoneismo dovuto a grettezza spirituale a rigidità mentale, il misoneismo . ' ingenuo od interessato del popolo pare ben poca cosa. 11 mi~oneismo del popolo è,. il più delle volte, strettamente connesso C0n necessi– _tà di vita,. L'osservazione dello Shakespeare cl!e « noi preferiamo sopportare i mali che ab– biamo piuttòsto di andare incontro a. ·quelli éhe ignoriamo » è vei·a specie per la.gente del popolo. L'artigiano che si, vedeva gettare sul lastrico dalla macchina e la s_abottava, non è da paragonarsi con. il prete·. oscurantista o il Catone di villaggio che vedeva nella macchina l'immornJità, l'ateismo e la. rivoluzione. • Il_misonèismo è l'odio per· il nuovo· in quan- · to nuovo, ed è proprio del popolo rispetto a lati secondari della vita,· mentre è proprio dei ceti benestanti e istruiti, per i lati cen-
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