Pensiero e Volontà - anno III - n. 5 - 8 aprile 1926

PENSIE_RO E VOLONTA' •' . I r . . doli con bende strette, i piedi delle donne. L' origrne di questa strana quanto crudele coo.– suetudine è lontana. •Alcuni storici la fanno nsalire al tempo dell'imperatore Tan-ki, ·cioè _a! 1766 a. O. Nòn è da escluder.si che l'usanza sùrgesse nella O orte e· fosse, in origine, o un capriccio, probabilmente sadico, . di, qualçhe potente o rispondesse, come .è stato supposto, al criterio di reutlere difticil-e alle donne 11 muoversi velocemente ed, il percorrere molta strada. Può anche darsi, · secondo una mia ipotesi, che l'uso della ·portantina e la vita sedentaria delle cinesi dell'aristocrazia atro– rizzasse loro i piedi, sì che, divenuti di moda. 1 piedi piccoli, si usasse fasciarli, ed, esage, rando, si giungesse ai piedi piccolissimi. Ma uella frenesia che i cinesi mostrano per i pie– ùim ùelle loro donne c'è qual-che oosa di più del puro e semplice gusto estetico, tanto è vèro che le ragazze arrossisoono e volgono la tei:::ta altrove se qualcuno fissa -i loro piedi, e uon li mostrano mai nudi, ~benchè nori abbia– no ritegno a L-'l.Ostrare~ nei. bagni, le altre tJarti del corpo. . Mi sono fermato su queRto caso, perchè esso .dimostra quale complessità ,presenti il fatto del!' iwversione dei cinesi per il piede noTmale. In questo fatto bisogna di– l!ltinguere, inoltre, due elementi: quello este-- . t.ico-eroticò e quello abi't,udinario puro e. sem– ..(Jlice. Il primo elemento impone la .domanda: Come mai i cinesi hanno ·questa consuetudine 1 Cli troviamo, in tale posizione. d~ fronte act ùn problema genetico. Poss1am·J st.abil1re '1TI!i,– lo~ie fra ia mania dei. giapponesi di _storpiaro l,-. piante, i cani, e quella di storpiare i piedi dAÌ cinesi. Possiamo fare ipotesi rientranti nel campo delle psicopatie sessuali. Ma la conser– Vil,zione della consuetudine non può spiegarsi mteramente riferendosi alle' causé che l'hanno ,fotermìnata, se non per piccoli .gruppi 11.i ci– n flsi. La causa di conservazione più potente è l'll,hitudine dei cinesi di _vedere i piedi delle donne piccoli piccoli .. Al cinese che guarda le europee .o le americane, i piedi normal~ di ciuelle, per ragione di .con.trasto, devono pa- ,, rere enormi. Ma se vive· in Europa o in Ame– rica finirà, quasi sempre, per trovarli normali. · E potrà, anche, finire per trovare mostruosi qu~lli delle sl:ie compatriotte. Queste lapalissiane considerazioni devono e~ser tenute presenti, se vogliàmo C!;Lpire i rapporti tra l'abitudine e il miso:n,eismo. In fondo non vi sono popoli che non siano miso~ neisti. La ~ifferenza tra i . popoli progrediti e· quelli primitivi è la stessa· che corre tra la génte di una· metr,opoli e• quella di: un villag- • ---- ------··. . ----· ----- - . - -- - gio civile. Un'a ragazza che, -per p1ima o tra, le prime, gira con i capelli alla ga·rçonne può suscitare un senso di sorpresa, in una grande– città dove questa moda non sia ancor giunta .. Ma il fatto che quei cittadini hanno l'occhio abituato, per così dire, a tante svariate petti, nature e, in generale, a tante «novità», fa sì che quella sorpresa rimanga tale nella gene-– ralità. In un vill?,ggio, la cosa desterebbe stu, por~ maggiore e, quindi, q;scandalo». Quello che avviene per le pettinature e per· i vestiti avviene per il nudo e per i gesti· che: possono essere indiscreti. Quella signorina che, danza allacciata al cavaliere le danze moder– nissime si offenderebbe se quel cavaliere,. conversando con lei, si permettesse, pur noti. avendo familiarità con lei, di prenderla per· ,ma mano. Questa sign.ora che mostra schie~ · na seno spalle e braccia nella toalette da. ' ' teatro, non andrebbe ad apl'ire la porta a per- sona di soggezione mentre è in un'accollata e lungi,, camicia. da notte. La signorina che si mostra sulla .spiaggia in una attilata maglietta che modella quel che nasconde e mostra tutto .quello di.e può· mostrare, si rifugia in an por– tone per riallacciare una giarettiera. ,E così ·via. L'essere un' azioner un costume, una frase, ecc. sconveniente o no, dipende spesso dalle ore del giorno ,dalla località, dal– la stagione, ecc. ecc. Ma questo ·convenzionalismo è complesso e vario. Mentre quello dei popoli primitivi è semplice e monotono. La donpa dei paesi arre– trati andrà nuda o infagottata .. E lo scandalo si- limiterà a stupirsi, le nude delle nltra vesti- te, e viceversa. ·, · Vedlamo, dunque, .che la forza dell'abitudi– ne non è. una forza a sè, e che si determina in un complesso di: relazioni tra l'individuo e l'ambiente; giungendo a forme negative o po-– s.itive a. seconda· del suo co;ntenuto,. ·cioè degli scopi che la oons.ervano e dei modi con i ouali permane, pur mutand9 I contadini che, potendo disporre di un. mercato nuovo, più comodo del vecchio, conti- . nuano a darsi convegno nel aeoondo, • sono di-, versi da quei professionisti, commercianti ecc. che amano frequentare un dato caffè, anch~ se ae- ne sono' di più economici o comodi, perchè le' chellerin~ o -la cassiera sono simpat:Iche, e an– cor più sono diversi da quelle ,persone che bannn ·l'abitudinA di· frequentare quella. data biblioteca, per determinate possibilità di la- _ voro, Un palazzo dalla faccfata artisti.ca è abbat– tuto nerchÀ così vuole Ìl piano reg<:>latore.· Gli

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