Pensiero e Volontà - anno III - n. 5 - 8 aprile 1926

. . PENSI}$RO E VOLONTA' 107 Krèstintern In . articoli precedenti (1) venne dimostrato che i partiti socialisti a tendenza democra– tica non hanno mai pensato di darsi un serio programma di conquista rurale e di realizza– zione agraria : « Hanno elaborato il program– ma Kàutsky. ~ abbia,mo scritto - ma tale progr~mma più che socialista nel. senso inte– grale della parola è un progr~mma di riforpie democratiche ». V enne anche spiegato il perchè di questa lacuna : Il marxismo ,ortodosso, dati i suoi concetti di determinismo economico, ha sem– pre considerate le masse contadine come una sottospecie di proletariato, e pùciò ha sem– pre creduto opportuno di non date ad esse . importanza eccessi va. Il proletariato propria– mente detto è formato dalla massa dei lavo– ratori addetti alla grande in~ustria - dice il marxismo - è perciò nelle mani di ·questa claSfle che debbono essere affidate le sorti dell'emancipazione del lavoro. La classe con– taèlina, assai meno evoluta. della classe ope– raia, potrà, se mai, intervenire com~ esercito di rincalzo.; tale intervento però deve avve– nire sotto la guia.a e la tutela della « élite » proletaria. Lenin ha voluto rivedere le idee del marxi– smo ortodosso, .ed in materia di questionj aigrarie ha provveduto a correggere eccessi ed errori, aggiornando la tattica di lotta alle esi– ge_nze del momento ed alla natura del movi-. mento sociale russo. Innanzi tutto perchè, in Russia, le masse- rurali formano la maggio– rnnza assoluta della popolazione, . in secondo luogo perchè dai tempi di Carlo Marx ad oggi sono sopraggiunti fatti grandiosi che, al lume · dell'esperienza, consigliano a limare certi as– solutismi teorici ed a -smussare certi angoli troppo acuti .. Sappiamo come il bolscevismo ha risolto la quesfioile ~ella proprietà terriera e su quali basi ha organizzato il lavoro · e l'ecoriomia agi·aria. N·òn è qui il caso di ripetere, sia pure in forma succinta, quanto venne già detto (2). Qui si intende esaminare l'attività teorica· e pratica che la Terza Internazionale svolge o intende svolgere fra i contadini. (1, Vederè• Pensie1·0e Volontà, anno II numeri 12-13 i due articoli: « Proprietà terriera e principi anarchici •. (2) Vedere Pensier" e Volontà anno II :Uumeri 14 e 15 i due .articoli.: « Proprietà terriera e principi anarchici: L'E ' sperimento russo a e Fede! numeri 105-107 gli ar~icoli « Forza e debolezza del regime agrario bolscevico •. Krestintern - sigle che .indicap.o Unione Mondiale dei Lavoratori della Terra - è il nome dell'organizzazione che raccoglie nei suoi quadri i contadini comunisti di tutto il mondo e che aderisce àl programma della Terza Internazionàle. Veramente i comunisti si affannano ad assicurare che. l'Internaziona– le contadina « non ha •vincoli nè dipendenze se non dalle masse che intende rappresen– tare », in realtà la sua politica, tendent~ al goYerno operaio e contadino, dipende eviden– temente dalla Terza Internazionale. La Krestintern venne fondata a Mosca nel– F.ottobre del 1923, in seguito ad un congresso a cui parteciparono - dicono .i comunisti - le rappresentanze contadine di oltre quaranta Stati. Un secondo congresso venne tenuto nell'aprile del 1925, ed esso ha dimostrato - sempre secondo ·il giudizio dei comunisti - che l'idea iniziale ha trovato largo consenso e forti adesioni. Quali categorie di contadini sono chiamate a far parte di questa organizzazione 7 La do- ,manda viene logica alle 1a:bbra di chi' .conosce la, struttura e l'economia della classe conta– dina. Vi sono dei contadini poveri: i salariati innanzi tutto, larghi strati di piccoli affittua– ri, ta)uni mezzadri, magari dei picc-0li proprie– tari. E vi sono dei contadini benestanti ed anche ricchi · pur essendo mezzadri ed affit– tuari, pur lavorando colle proprie braccia la terra altrui. Non si può definire in quale ca- . tegoria sia la mjseria ed in quale il benessere: è questione di zone, di fertilita di terreno, di fortuna, di metodo di conduzione. I comu~isti assicurano che la selezione degli organizzati avvi.erre automaticamente: « Ohi ha un danno dall',opera dell'Internazionale contadina è ve- . de in essa un pericolo al suo egoismo ed . al suo interesse di bòrghese mascherato, ,si allon– tanerà da essa. Ohi attende, nel bisogno, una forza di aiuto e di liberazione, vi accorrerà entusiasta e fedele ». (3) E quali sono i principi ·che ca.ratterizzano il movimento che fa· capo ad essa 7 Vennero dettati dal « Consiglio Intern_az_ionale Conta- - dino », eletto dal Congresso ~ell'ottobre 1923, · e spno precisati in sei caposaldi che per ra- . . gioni ovvie qui non possiamo, riportare inte- · gr~lmente. Questi caposaldi, .dopo d'aver di– m.ofltrata la, neces~ità ass9luta di stringere- L (3) Guido Mi-glioli : Una storia ed un'Idea, pag. 3,0.

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