Pensiero e Volontà - anno III - n. 5 - 8 aprile 1926

PENSIERO E VOLONTA' basta ribellarsi all'oppressione, ma bisogna rifiutarsi ad essere op,p,ressori; bisog_na com– prender,e i vincoli di solidari.età, naturale o voluta, che legano gli uomini tra di loro, bi– sogna amare i proprii simili, soffrir,e dei ma- . li altrui, non sentirsi felici se si ·sa che altri sono infelici. E questa non è questione <li assetti economici: è questione di sentim,enti, o, come. si dice teoricamente, · questione di . / etica. D,ati tali princ~pii e tali sentimenti, comu– n.i, malgrado il diverso linguaggio 1 a tutti gli anarchici, si tratta di trovare ai problemi pratici della vita le soluzioni che meglio ri– spettano la libertà e meglio soddisfano 1 sentimenti di a.more e di solidarietà. Quegli anarchici· eh~ si dieono comunisti (ed io mi metto .tra essi) sono tali non per– chè vogliano im·porre il loro speciale modo di vedere o credano che fuori di ,esso non vi sia salv-ezza, ma perchè sono convinti, fino a prov,a in cont-rario, che più gli uomini _sono affratellati e più intima è la cooperazi9ne dei loro sforzi a favore di tutti gli associati, più grande è' il benessere e la libertà· di cui cia– scuno può godere. L'uomo, ,essi pensano, se ,anche è liberato clall' owressione deH'uomo, resta sempre -esposto aUe forze ostili della natura, ch'-egli non può vincere da solo, ma può col concorso degli altri uomini dominare e t,rasformare in mezzi del pro.p-rio beniessere. Un uomo c:he volesse provvedere ai suoi bi– sogni materiali Lavorando da solo, sarebbe lo schiavo del suo lavoro. Un contadino, per esempio, che volesse coltivare da solo il suo pezzo di terra, rinuncierebbe a tutti i van– taggi della coo.perazione ,e si condannerebbe ad una vita miserabile; non ll)Otr'.ebbeconce– dersi periodi ,di riposo, viaggi, studii, con– tatti colla vita molteplice dei vasti aggruppa– menti. umani... e non riuscirebbe sempre a sfamarsi. E' grottesco pensare che degli anarchici, per quianto si dicano e siano com·ùnisti, vo– gliano vivere come in iun convento, sottopo– sti alla ·regola comune, al ,pasto ,ed al v•estito uniformi, ,ecc.; ma sarebbe egualm-ente as– surdo iì •pensare oh'essi vogliano fare quello che loro 1 piaoe senza tener conto dei b-isog11i degl{ altri, del diritto di tutti ad una •eguale libertà. Tutti sanno che KrOll)otkin, per e– sempio, il quale· fu tra gli anarchici uno dei più appassionati ed il :l)tÌÙ -eloquente propa– gator,e della concezione comunista, fu· nello stesso tempo grande apostolo dell'indipen- denza individuale ,e voleva con passione· che tutti potessero sviluppare e soddisfare 1libera– mente i loro gu~ti artistici, dedicarsi alle ri– cerche sciientifi:ch.e, unire armoniosamente il liavoro manuale a· quello intellettuale ;per di– ventare uomini nel senso più elevato della parola. · . Di più, i comunisti (anarchici, ~'intende) credonò che a causa. delle d1ffer-enzie naturali di f,ertilità', salubrità ·e posizione del suolo, sarebbe impossibile .assicurar-e individualmen– te a ciascuno eguali condizioni di lavoro e realizzare, se non la solida1)età, almeno la giustizia. Ma nello stesso tf.mpo essi si ren– dono conto delle immens-é difficoltà ll)er ·praticare, prima di ·un lung.o periodo di li– bera evoluzione, quel volontario comunismo universale che essi considerano quale l'ideale supremo dell'umanità emanc:iipata ed affra– tellata. Ed arrivan quindi ad nna ·conclusio– ne che p otreb be esprim'ersi colla formula : Quanto , p.iù comunismo è possibile per rea– lizzare il più possibile di 1.ndividualismo.1 va-: le a dire -il massimo di solidarietà ·per godere il massimo di libertà. D'altra parte gl'individualisti [parlo, s'in– tende, s·e~pr,e degli anarchici) per reazione contro il comunismo autoritario - che è sta– to nella storia la 1 prima concezione che si è presentata .alla mente umana ·ai una forma di società razionale e giusta ,e che .ha influen– zato più o meno tutte le utopie e tutti i ten– tativi di realizzazione - per reazione, dico, contro il comunismo autoritario ch'è in nome dell'uguaglianza ince,ppa e quasi distrugge la personalità umana, hanno dato la maggiore importanza al concetto astratto di libertà e non si sono accorti, o non vi hanno insistito, che la libertà concreta, la libertà reale è con– dizionata dalla solidarietà, dalla fratellanza e . dalla cooperazione volontaria. Sarebbe nulJa– meno ingiusto il .pensar,e che essi vogliano privarsi dei benefizii della cooperazione e condannarsi ad un. impossibile isolamento. Essi comprendono certiainent•e che il lavoro isolato è im1potente e chè. l'uomo, per ass1cu· rarsi una vita umana e godere_ materialmen– te e moralmente di tutte le conquiste della civiltà, o deve sfruttare direttamente o indi– rettamente il Lavorq altrui e pr9sperare sulla miseria dei lavoratori, :0 associarsi• coi suoi simili e di yidere con ·essi i pesi e le ·gioie della vita .. E. siccome essendo anarchici non'• possono ammettere lo sfruttamento dell'uo– mo sull'uomo, debbono necessariamente con– venire che per esser liberi e i.rivere da uom1- •

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